Un diario per immagini espresse in
disegni e dipinti a olio; opere che possono essere lette come
appunti sulle pagine di un taccuino. Un percorso, iniziato nel
2015, con cui l'artista si apre al pubblico, mostrando i suoi
appunti, i suoi ricordi, i luoghi dell'anima. L'arte di Roberto
Cesaretti arriva a Pescara con la mostra personale dal titolo
"Diario di bordo". A ospitarla, dal 10 giugno al 21 luglio, sarà
Ceravento, area di condivisione dell'arte e spazio culturale.
L'evento inaugurale si svolgerà sabato 10 giugno alle ore 17:00,
alla presenza dell'artista. Poi la mostra sarà visitabile il
martedì, il mercoledì e il giovedì dalle 17:00 alle 19:00 e il
venerdì e il sabato su appuntamento.
Le opere presentate nella mostra pescarese sono parte dei
lavori di Cesaretti degli ultimi tre anni, nell'ambito di un
diario di bordo che l'artista, originario di Massa e residente a
Milano, ha iniziato nel 2015. Se un diario è solitamente tenuto
dall'autore per non essere letto da nessuno, in questo caso
l'artista si apre al pubblico con immagini e rappresentazioni
che descrivono non tanto gli accadimenti, ma piuttosto le
sensazioni, le visioni e le emozioni.
Da un lato i disegni a matita, in tutto 16 opere di varie
dimensioni, dall'altro i dipinti a olio, anche in questo caso 16
pezzi. I primi, aggraziati nonostante il rigore delle linee
rette e del binomio serrato ombra-luce, si agganciano a ricordi
precisi dell'autore e lasciano percepire voci, suoni e
movimenti. I secondi, con l'abile uso del colore, consentono
all'artista di esprimere più chiaramente il peso e il calore
delle emozioni: i blu, i rossi e i grigi, elegantemente
accostati, danno una suggestione di accoglienza e di apertura,
che dai disegni a matita non poteva arrivare.
"Mi colpisce che questi disegni raffinatamente essenziali,
nella loro astrattezza riescano ad agganciarsi a ricordi
precisi, trascendendo il racconto della realtà, affidando
l'espressione solo alle linee più o meno marcate, alle
geometrie, ai volumi - scrive l'ideatore di Ceravento, Loris
Maccarone, nel testo che accompagna la mostra - Questi lavori
costituiscono un rifugio dell'anima, luoghi dove riporre
mistero".
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