Lo storico leader dei Radicali,
Marco Pannella, morto nel 2016, rischia di essere "espulso"
dalla fondazione che porta il suo nome. A segnalarlo, in modo
provocatorio, è l'associazione Amnistia Giustizia e Libertà
Abruzzi, dopo che la presidente in carica di Nessuno Tocchi
Caino, Rita Bernardini, "si è dimessa dalla Lista Marco Pannella
in seguito alla sua esclusione dagli organi direttivi della
omonima fondazione per 'disonorabilità', a causa delle condanne
riportate per le iniziative di disobbedienza civile finalizzate
alla legalizzazione della cannabis".
"La fondazione Marco Pannella è pronta a espellere Marco
Pannella?", si chiede il segretario di Amnistia Giustizia e
Libertà Abruzzi, Vincenzo Di Nanna, definendo "gravissimo"
quanto riportato su Facebook da Bernardini.
"Come gli abruzzesi ricorderanno - aggiunge - si tratta delle
stesse motivazioni che furono addotte per respingere la
candidatura della deputata radicale a Garante dei detenuti nella
nostra Regione: in quell'occasione fu peraltro riammessa dal Tar
in seguito al ricorso curato dal sottoscritto insieme ai
colleghi Giuseppe Rossodivita e Paolo Mazzotta".
"Il paradosso è che oggi - osserva Di Nanna - Marco Pannella
non potrebbe sedere nel direttivo della fondazione che porta il
suo nome: se infatti i requisiti di onorabilità del socio,
stando a quanto ha documentato Rita Bernardini, vengono meno a
causa delle suddette condanne in ossequio a meri quanto non
vincolanti 'indirizzi' indicati dalla Prefettura, anche lui
sarebbe escluso dagli organi decisionali con la medesima
motivazione, come ha sottolineato la stessa Bernardini.
Invitiamo il presidente Maurizio Turco a chiarire questa
imbarazzante vicenda che rischia di gettare un'ombra sulla
serietà e l'affidabilità di tutto il Partito Radicale, del quale
è attualmente segretario", conclude.
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