Cartelli, grida e slogan a
ridosso del comitato elettorale di Stefania Pezzopane a cui ha
fatto visita questo pomeriggio Roberto Speranza, sia da ministro
della Salute, sia come leader del movimento Articolo Uno.
A manifestare, un gruppo di persone che si dice contrario al
green pass o, più in generale, alle restrizioni disposte per
contrastare la pandemia. Dal lato opposto di via XX Settembre,
la strada su cui si affaccia il comitato, i manifestanti, una
trentina, gridano: "Vergogna, dimettiti" rivolti al ministro.
Su un cartello, in particolare, c'è scritto: "C'è un'unica
soluzione: curarlo!! Il suo è l'unico Tso necessario".
Tra queste persone, che appartengono a categorie diverse, c'è
anche chi chiede di essere reintegrato nel posto di lavoro, da
cui è stato sospeso in quanto ha scelto di non vaccinarsi. Tra
questi, anche dipendenti dell'ospedale San Salvatore, il
presidio cittadino. In particolare, alcuni amministrativi che
nell'obbligo sono stati considerati alla stregua del personale
sanitario. Oppure genitori e insegnanti che chiedono lo stop
delle mascherine a scuola.
"Siamo in democrazia e le contestazioni sono lecite. Ho
sempre rispettato tutti - ha commentato il ministro dall'interno
del locale su domanda dei giornalisti. "Però ci tengo a ribadire
una cosa: i vaccini hanno salvato la vita a 150mila persone
secondo uno studio dell'Istituto superiore della Sanità; se oggi
siamo in una fase diversa, lo dobbiamo proprio ai vaccini", si è
limitato a ribadire.
E sulle dichiarazioni del sottosegretario all'Istruzione
della Lega Rossano Sasso che, proprio all'Aquila, aveva definito
una "follia ideologica" del ministro il perdurare dell'obbligo
delle mascherine nelle scuole, Speranza si è limitato ad un
laconico "no comment". Il ministro poi si è allontanato con la
protezione di un blindato della Polizia.
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