Marinerie di tutta Italia si
danno appuntamento all'Aurum di Pescara per trovare correttivi
alla grave crisi della pesca ulteriormente peggiorata dal "caro
gasolio".
"Soluzioni o stop all'attività e licenziamenti" annuncia il
presidente dell'associazione armatori Pesca Molise, Paola
Marinucci. I pescatori italiani si ritroveranno sabato 7 maggio
per fare il punto della situazione e redigere un documento da
inviare subito a Roma.
"Non solo il caro gasolio non ha trovato una soluzione -
aggiunge Paola Marinucci - ma aumenta di giorno in giorno. A
maggio 2020 il gasolio costava 0,29 centesimi contro 1,30 di
oggi. Questo vuol dire che, per una grossa imbarcazione, fare un
pieno si aggira introno a 25mila euro mentre una piccola
imbarcazione può spendere tra i 9 e i 10 mila euro a fronte di
una spesa precedente che era meno della metà".
La marineria del Molise chiede:"interventi immediati che
tamponino una situazione divenuta insostenibile. Se non ci
saranno risposte rapide non solo i pescherecci resteranno
nuovamente in porto, ma potranno partire anche i licenziamenti.
Se quello del caro gasolio è l'elemento che ha fatto crollare
tutto il sistema della pesca, anche i mancati aiuti annunciati e
mai arrivati stanno avendo il loro innegabile peso".
Inoltre, la mancata attivazione della cassa integrazione per
gli imbarcati è ancora un problema.
"Non c'è traccia nemmeno del credito di imposta e i 15 milioni
di euro promessi arriveranno solo a fine anno, forse - prosegue
il presidente Armatori del Molise -. Mancata liquidazione anche
per il fermo 2021 che gli armatori avevano chiesto di anticipare
proprio per tentare di arginare la situazione e continuare
almeno a lavorare seppur tra mille difficoltà".
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