(ANSA) - ROMA, 04 MAG - "L'intervento del ministro reso
davanti al Parlamento e al Governo, ha posto un punto fermo
sulla delicata vicenda da cui emergono ragioni precise che non
sono addebitabili alla responsabilità della concessionaria, in
particolare riguardo il decennale ritardo nell'approvazione del
nuovo piano economico finanziario che avrebbe consentito una
diversa rimodulazione delle tariffe e soprattutto l'avvio del
progetto di messa in sicurezza". Così Mauro Fabris, vice
presidente del Consiglio di amministrazione di Strada dei
Parchi, concessionaria delle autostrade A24 e A25, al termine
dell'intervento alla Camera dei Deputati del ministro per le
Infrastrutture e per la Mobilità sostenibili, Enrico Giovannini,
sulla gestione delle due arterie in particolare il caro pedaggi
e la messa in sicurezza e del successivo dibattito in Aula.
"Per questo confermiamo la nostra totale disponibilità a
trovare una soluzione nel rispetto del contratto esistente
purché vengano avviati subito, come peraltro sembra aver
lasciato intendere il ministro, i lavori urgenti riguardantesi
la sicurezza antisismica e il contenimento delle invasioni della
fauna selvatica. Criticità che sono che sono costanti fonti di
pericolo - ha chiarito ancora Fabris -. Detto questo
sottolineiamo il fatto che abbiamo ascoltato con attenzione
l'intervento del ministro ma non entriamo troppo nel merito
perché vi sono alcuni aspetti che andrebbero ricostruiti con più
puntualità, in particolare quanto accaduto in questi anni, a
partire dal Pef inviato alla Commissione europea, mai stato
bocciato dalla stessa che ha chiuso la procedura per mancanza di
chiarimenti da parte del governo italiano", ha spiegato ancora
Fabris.
In riferimento al congelamento della tariffa fino al prossimo
31 dicembre annunciata dal ministro, Fabris ha rimarcato: "Bene
il blocco della tariffa fino a fine anno, ma ci sarebbe piaciuto
si fosse ricordato che il blocco in vigore dal primo gennaio dal
30 giugno prossimo, è stato voluto e coperto finanziariamente
unicamente dalla concessionaria". Per quanto riguarda
l'ipotesi di Pef all'esame del Cipes nella seduta di domani e
fonte delle polemiche di sindaci a causa del maxi aumento della
tariffa del 370 per cento entro il 2030", il vice presidente di
Sdp ha ribadito "come hanno ben compreso i molti parlamentari
che sono intervenuti in Aula, che non è mai stata scritto o
voluto dalla concessionaria ma conseguenza di quanto imposto dal
concedente". (ANSA).