"Servono norme di gestione del
territorio che agevolino l'affidamento dei terreni dove il
tartufo nasce spontaneo e la manutenzione delle aree per
mantenere inalterato l'ecosistema tartufigeno". Questa la
richiesta che il presidente della Federazione nazionale
associazione tartufai italiana (Fnati), Fabio Cerretano, ha
inviato alla Regione Abruzzo e al Comando dei carabinieri
forestali, alla luce di una situazione sempre più incandescente
e fuori controllo che rischia di compromettere migliaia di
ettari di terra dove il prestigioso tartufo abruzzese cresce
spontaneamente.
"Il 16 dicembre scorso l'Unesco ha dichiarato 'La Cerca e
Cavatura del Tartufo in Italia: Conoscenze e pratiche
tradizionali', patrimonio immateriale dell'Umanità - ha
continuato Cerretano - per l'Italia e l'Abruzzo, e non solo per
i tartufai, è un riconoscimento molto importante. Si dà atto
dell'esistenza di una 'pratica e delle conoscenze necessarie per
praticarla' che si tramanda di padre in figlio, oramai, da
secoli".
Tra i principi fondamentali è stato inserito il diritto
all'ambiente nell'interesse delle future generazioni. L'8
febbraio scorso la Camera ha approvato, definitivamente, la
variazione degli articoli 4 e 9 mentre è stato rimarcato che
secondo l'articolo 41 "l'iniziativa economica privata non può
svolgersi in danno alla salute e all'ambiente". "Alla luce di
queste novità vi chiediamo di porre maggiore tutela all'ambiente
tartufigeno, attraverso controlli mirati e volti a evitare la
raccolta fuori periodo e in particolare con mezzi distruttivi
quale la zappa - ha scritto ancora Cerretano - Inoltre, sempre
nel rispetto del patrimonio Unesco e dei nuovi diritti
costituzionali vi preghiamo di tenere maggiormente da conto il
diritto alla libera ricerca. Libera cerca intesa in primis come
diritto di avere territori liberi su cui andare a tartufi in
misura molto maggiore ai terreni di cui è riservata la raccolta
(tartufaie controllate)". Secondo il presidente, della Fnati,
"parliamo di terreni non coltivati, perché le coltivazioni
tartufigene, nel senso agrario del termine, esulano dal discorso
'libera cerca'".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA