Nel 2013 fu scoperta dai
ricercatori dell'Università dell'Aquila e dai botanici del Parco
nazionale della Maiella nel piccolo Lago Battista, a 1200 metri
nel territorio di Pizzoferrato (Chieti) in un'ampia radura nella
faggeta dei Monti Pizzi. Fino ad allora l'Erba-vescica
(Utricularia australis R.Br), rara pianta acquatica carnivora
considerata vero e proprio indicatore biologico di integrità
delle aree umide dulciacquicole, in Italia era nota per tutte le
regioni eccetto Marche, Abruzzo, Molise, Basilicata e Calabria.
Dall'inizio dell'inverno in corso i tecnici botanici del Parco
della Maiella sono impegnati nel 'restocking', delicata
operazione di rinforzo dell'unico popolamento di Erba-vescica in
quest'area.
Le piante carnivore, oggi rare, minacciate da urbanizzazione,
agricoltura e allevamento, per la loro sensibilità agli agenti
inquinanti e all'eutrofizzazione delle acque sono valide
indicatrici di qualità ambientale, nonché elementi importanti
per la biodiversità. Per questo nel Giardino Botanico 'Michele
Tenore' di Lama dei Peligni (Chieti), gioiello del Parco della
Maiella, dal 2015 è stata avviata una riproduzione ex situ
presso lo stagno. A dicembre scorso alcuni esemplari sono stati
reimmessi nel Lago Battista e in altri piccoli corpi idrici
adiacenti, seguendo le "Linee Guida per la traslocazione di
specie vegetali spontanee" emesse nel 2013 da ministero
dell'Ambiente e Ispra. Il lago Battista è circondato da un
compatto nucleo di Salice dell'Appennino (Salix apennina), che
fa da cornice alla vegetazione acquatica con Brasca comune
(Potamogeton natans) ed Erba-vescica. Il genere Utricularia è
uno dei quattro taxa di piante carnivore spontanee d'Italia,
tutte legate ad ambienti acquatici o suoli saturi di acqua
(generi Drosera, Utricularia, Pinguicula, Androvanda).
"La lotta ai cambiamenti climatici - commenta il direttore
del Parco della Maiella, il botanico Luciano Di Martino - parte
proprio dal ripristino delle corrette interazioni tra specie: le
reti alimentari definiscono le interazioni tra gli organismi in
stagni, foreste e altri habitat, e quindi i cicli biogeochimici
sostengono la struttura ecologica delle comunità biologiche".
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