"Il gasparismo? Ha portato
sviluppo e benessere in Abruzzo, attraverso la maniacale
attenzione nei confronti delle persone e per la risoluzione dei
problemi del territorio ma con progetti concreti e con programmi
fattibili, non in maniera contingente o parziale". Ad analizzare
la vita politica e il lungo periodo di leadership abruzzese di
Remo Gaspari, più volte ministro ed ex vice segretario nazionale
della Dc, a 100 anni dalla nascita e a 10 dalla morte, è un suo
delfino, Licio Di Biase, più volte consigliere comunale e
assessore nel Comune di Pescara prima della Dc e poi di partiti
centristi.
"Il grande impegno di Gaspari - continua - si è tradotto in
infrastrutture e industrializzazione per la nostra terra, grazie
a queste azioni l'Abruzzo uscì dal novero delle regioni meno
ricche e sviluppate per entrare tra quelle del centro nord".
Di Biase, 64 anni, laureato in storia, è tra coloro che
hanno messo in campo eventi e manifestazioni, tra cui un annullo
filatelico (dal primo al 19 luglio), per ricordare Remo Gaspari
a 100 anni dalla nascita e a 10 dalla morte. "Le sue scelte -
spiega ancora - hanno fatto sviluppare l'Abruzzo con una
importante politica infrastrutturale e di industrializzazione,
da fine anni '70 si sono realizzati porti, interporti e
aeroporti. Sono stati promossi investimenti sul territorio con
la nascita di grandi aziende che hanno dato lavoro a migliaia di
abruzzesi, sono state realizzate università pubbliche, fino a
quel momento erano private, che oggi attraggono studenti in
Abruzzo".
Di Biase è stato un uomo molto vicino a "Zio Remo", tra
l'altro autore di un libro dopo un anno dalla morte. "Su chi era
Remo Gaspari ho scritto in libro un anno dopo la sua scomparsa:
mi sono confrontato molte volte con lui e credo che la sua
figura possa essere riassunta con il titolo 'la politica come
servizio e al servizio dell'Abruzzo e degli abruzzesi'".
L'ex consigliere comunale di Pescara ricorda i tratti umani
e politici del personaggio: "Era un uomo di una disponibilità
incredibile, riceveva anche il sabato, la domenica, lavorava in
continuazione quasi con spirito missionario nei confronti degli
altri e delle idee degli altri, poi è chiaro che faceva le
battaglie che conduceva con capacità e decisione. Ma era un
grande mediatore e ricucitore che comunque rispettava le idee
degli altri. Ricordo che in occasione di una spaccatura in seno
alla Dc tra sinistra ed area dorotea, Gaspari si schierò con i
pontieri per evitare la divisione".
"Ci rendiamo conto ancora una volta oggi di quello che ha
fatto Gaspari per la nostra regione questo protagonista non
solitario che andava ripetendo che i risultati per la sue terra
arrivavano perché aveva una squadra - continua Di Biase il quale
sottolinea che "l'idea di ricordare a 100 anni dalla nascita e a
10 dalla morte un uomo che ha fatto la storia e lo sviluppo
dell'Abruzzo è nata, circa quattro mesi fa, parlando con gli
amici Nino Germano e Renzo Gallerati: confrontandoci anche con
gli altri, tra cui il figlio Lucio, mano a mano è venuto fuori
un programma con convegni, incontri alla presenza di Cirino
Pomicino, Mastella e Gianni Letta, e un annullo filatelico".
"Non ci aspettavano questo riscontro volevamo solo ricordarlo,
dalla grande partecipazione è emerso che l'affetto, la stima e
la riconoscenza non si sono affievolite ma cresciute - conclude
Di Biase.
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