Verrà premiato oggi "L'ozio
coatto" con il premio speciale 'miglior saggio' al 12° concorso
letterario Città di Grottammare organizzato dall'Associazione
Pelasgo968 di Grottammare, con il patrocinio del Comune di
Grottammare, della Provincia di Ascoli Piceno, del Centro
Nazionale di Studi Leopardiani, di Omphalos Autismo e Famiglie,
dell' Università degli studi di Teramo, di Abruzzo Book Festival
e dell'associazione I Luoghi della Scrittura, con la
collaborazione della Ernesi cosmo farmaceutica di San Benedetto
del Tronto.
"L'ozio coatto. Storia sociale del campo di concentramento
fascista di Casoli (1940-1944)" di Giuseppe Lorentini, edito da
Ombre corte, ha ricevuto il prestigioso premio speciale "per la
qualità della ricerca storica affrontata nel libro".
L'autore, classe 1983 di Casoli, è l'ideatore e il responsabile
curatore del Centro di documentazione on line sul campo di
concentramento fascista di Casoli (1940-1944)
www.campocasoli.org. Dal 2013 si occupa della ricostruzione
storica intorno al campo di concentramento fascista sito in
Abruzzo, a Casoli studiando la copiosa documentazione custodita
nell'archivio storico del Comune di Casoli. Così ha proceduto
alla digitalizzazione di tutti i fascicoli personali degli
internati passati per il campo e degli atti utili a comprendere
il funzionamento della struttura creando il centro di
documentazione on-line. I risultati di questo progetto di
ricerca sono ora in larga parte visibili sul portale
www.campocasoli.org, che rappresenta un esempio di eccellenza di
archivio digitale sia come strumento di consultazione a fini
della ricerca storica e sia come vettore della conservazione e
della trasmissione della memoria.
Proprio sull'onda del notevole interesse che l'iniziativa ha
suscitato e con il sostegno dell'amministrazione comunale è
stata allestita a Casoli la "Piazza della Memoria". Quest'ultima
sarà inaugurata a breve con un nuovo Monumento memoriale europeo
dedicato alla memoria degli internati nell'ex campo fascista di
Casoli e con le pietre di inciampo dell'artista tedesco Gunter
Demnig, per coloro che furono deportati nei campi di sterminio
nazisti.
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