L'associazione civica "Chieti è
anche mia" dona al Comune di Chieti settemila euro, raccolti
online, da destinare agli scavi archeologici in corso sul
cantiere di riqualificazione di piazza San Giustino, ma pare
che quei soldi difficilmente potranno essere utilizzati:
l'iniziativa, anzi, viene letta come una sorta di indebita
ingerenza. Alla dichiarazione di donazione arrivata al
Protocollo del Comune, il sindaco Diego Ferrara, la Giunta, e la
maggioranza hanno risposto con un comunicato in cui, dopo aver
premesso che ''il Comune ha una sinergia fattiva con la
Soprintendenza di Chieti-Pescara, che non solo emette pareri
vincolanti a tutela del patrimonio artistico, storico e
culturale, ma è anche la massima istituzione per competenza e
riferimento", "ci sembra non solo assurdo, ma anche
irresponsabile, affidare ad altri qualsiasi tipo di iniziative e
ingerenze sugli scavi". E se a sindaco, Giunta e maggioranza
"fa comunque piacere ci siano persone ispirate dalla volontà di
rendersi utili per la città", tuttavia, "altra cosa è chiamare a
raccolta i cittadini, alimentando anche una sottesa propaganda,
come in questo caso". E ancora: "Altra cosa è anche chiedere una
partecipazione economica, utilizzando impropriamente lo stemma
del Comune il cui impiego non è libero, ma deve essere
autorizzato, perché può indurre in confusione il pubblico che
potrebbe persino dare per scontato un patrocinio
dell'Amministrazione che in questo caso non esiste né ci risulta
sia stato chiesto. Vaglieremo se vi sia stato un uso illegittimo
dello stemma".
Il capitolo soldi: infine: "A fronte di tutto questo e delle
ulteriori risorse dello Stato che arriveranno con l'utilizzo dei
ribassi d'asta del cantiere, non essendo, quello attivato, un
crowdfunding civico che ci veda istituzionalmente partecipi,
come sindaco e come Amministrazione, pur ringraziando tutti
coloro che hanno aderito alla raccolta fondi, neanche con le
migliori intenzioni una donazione privata può essere innestata
nell'iter di un appalto pubblico in corso che ha ben scandite le
tappe e le figure professionali che servono, senza creare disagi
alla città in termini di procedure e rallentamenti".
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