(ANSA) - PESCASSEROLI (L'AQUILA), 20 FEB - Dopo anni di
lavoro appassionato è stato lanciato www.orsoeformica.it, il
portale web del progetto 'L'Orso e la Formica': un viaggio in
equilibrio tra emozione e scienza, per conoscere l'orso
dell'Appennino e le sue montagne, lungo un percorso che unisce
le potenzialità del mondo virtuale con la realtà di un mondo
bellissimo, fatto di professionalità, fatica e tanta passione. A
renderlo noto è il Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise.
Un progetto pensato per il grande pubblico, per gli
appassionati, per il mondo della scuola e per chiunque senta di
volersi avvicinare e scoprire questo animale: il progetto è nato
cinque anni fa, grazie all'incontro di professionalità diverse,
motivate però dal comune desiderio di mettere a frutto le
rispettive capacità tecniche, artistiche e culturali per
realizzare una serie di prodotti di comunicazione innovativi.
Anni di lavoro di campo e di ricerca, per ottenere fotografie,
sequenze e illustrazioni sorprendenti e analizzare centinaia di
testi e articoli scientifici, frutto di una lunga collaborazione
tra ricercatori, studenti, tecnici e volontari. Un lavoro
appassionato e meticoloso portato avanti da Elisabetta Tosoni,
ricercatrice e biologa e dai fotografi e documentaristi Bruno
D'Amicis e Umberto Esposito, sotto l'egida del Pnalm che ha
supportato il progetto fin dall'inizio e con il sostegno
dell'Associazione Obiettivo Mediterraneo.
Attraverso storie e immagini evocative l'Orso e la Formica vuole
divulgare non solo aspetti peculiari della biologia, del
comportamento e dello stato di conservazione di questo
plantigrado, ma (ri)svegliare il senso di meraviglia, rispetto e
appartenenza al contesto ecologico dell'animale e incoraggiare
il pubblico, attraverso consigli pratici, a riflettere sulle
piccole scelte quotidiane che ognuno di noi può fare per
l'ambiente.
"Sono molto felice di questo traguardo - dichiara il Direttore
del Parco, Luciano Sammarone - perché proseguiamo in un percorso
di sensibilizzazione finalizzato a migliorare la conoscenza di
questa sottospecie unica al mondo e così consentiamo ad un
pubblico sempre più vasto di acquisire la consapevolezza di
quanto importante sia tutelarlo insieme al suo ambiente".
(ANSA).