"L'azione di chiusura del punto
nascita rappresenta un vero e proprio atto ostile nei confronti
dell'intera comunità della Valle Peligna e dell'Alto Sangro, che
va ad impoverire i servizi essenziali di un territorio già da
anni attraversato da una grave crisi economica, sociale ed
occupazionale. Un atto che avrà tra le conseguenze peggiori
quella di aumentare il grave spopolamento delle Aree interne
della Regione Abruzzo". Questa la reazione della Cgil
provinciale.
"Esprimiamo, nuovamente, la nostra netta e ferma contrarietà
alla chiusura del punto nascita di Sulmona ed affermiamo che,
come dichiarato in anni di lotte e battaglie a tutela del
diritto alla salute, questo Punto Nascita non solo non può
essere chiuso, ma deve diventare oggetto di quei necessari
investimenti la cui mancanza, ormai annosa, ha determinato un
lento e progressivo declino dei servizi sanitari a svantaggio
della popolazione delle aree interne - sottolineano Anthony
Pasqualone e Francesco Marrelli - Riteniamo da sempre che la
vertenza sul punto nascita di Sulmona sia prima di tutto una
questione di civiltà, e sappiamo che sguarnire un territorio
così vasto di un presidio fondamentale è una scelta scellerata.
La permanenza del Punto Nascita nel territorio della Valle
Peligna, anche in considerazione della nuova struttura
ospedaliera completamente antisismica (la prima ed unica nella
Regione Abruzzo), deve, al contrario, diventare un presidio
strategico e fondamentale".
"Oggi pretendiamo dalla politica, e dalle istituzioni tutte,
così come lo pretendono cittadine e cittadini, soluzioni che
scongiurino definitivamente la chiusura del Punto Nascita e
chiediamo che la classificazione in Ospedale di I livello
dell'Ospedale di Sulmona sia solo un primo passaggio per il
potenziamento dei servizi sanitari sul territorio. In questi
mesi è stato assordante il silenzio della politica che torna,
solo oggi, a fare annunci in concomitanza delle direttive
assunte dal Ministero, mentre ricordiamo perfettamente gli
infiniti proclami elettorali che hanno soltanto alimentato le
illusioni della popolazione che quel territorio lo vive e lo
agisce quotidianamente. Il periodo storico che stiamo
attraversando, dovuto alla pandemia ha fatto emergere in maniera
inequivocabile la necessità del potenziamento del Sistema
Sanitario Pubblico e di prossimità. E' pertanto evidente la
necessità di correggere i tanti errori degli anni passati, anche
quelli generati dai parametri imposti dal Decreto Lorenzin, in
cui ha contato più l'equilibrio di bilancio ed i conti economici
che la salute dei cittadini" continuano i due rappresentanti
sindacali.
"La difesa del Punto Nascita di Sulmona, così come
dell'intero sistema sanitario provinciale, deve rappresentare
una battaglia comune e su questa istanza la Cgil e la Fp Cgil
della provincia dell'Aquila, lanciano una mobilitazione
territoriale a sostegno del diritto alla Salute
costituzionalmente garantito. Da portare avanti anche ad
oltranza, se sarà necessario" concludono Marrelli e Pasqualone.
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