"Alla fine di una lunga giornata
consiliare non sappiamo ancora se l'Abruzzo avrà una nuova legge
organica in materia di urbanistica entro dicembre, come
asserisce il presidente del Consiglio regionale Sospiri e dopo
37 anni di attesa, oppure se le norme approvate due giorni fa di
fatto saranno una sorta di revisione della disciplina a cui non
seguirà alcun atto normativo, come invece siamo indotti a
credere", restano critici e scettici i consiglieri regionali di
centrosinistra dei gruppi Pd, Legnini Presidente, Abruzzo in
Comune e Gruppo misto sull'approvazione del progetto di legge n.
135 firmato dal centrodestra.
"In compenso grazie ad un vero e proprio placcaggio da parte
di tutto il centrosinistra, siamo riusciti ad evitare alcuni
degli aspetti più dubbi e sconcertanti della disciplina proposta
- sottolineano i consiglieri Silvio Paolucci, Antonio Blasioli,
Dino Pepe, Pierpaolo Pietrucci, Americo Di Benedetto, Sandro
Mariani e Marianna Scoccia - Portiamo a casa la soluzione ad
alcune criticità, ma restano tanti dubbi sia sull'impianto che
sulle finalità, che, ripetiamo, non siamo ancora in grado di
cogliere, vista l'esigenza di una disciplina ampia e condivisa
con Inu, categorie, territori e addetti ai lavori di cui ad oggi
non esiste nulla di concreto".
"Grazie al nostro lavoro alcuni problemi sono stati risolti -
illustra il consigliere Antonio Blasioli fra i proponenti degli
emendamenti al testo - il primo, riguarda il procedimento di
integrazione fra procedure urbanistiche e valutazione ambientale
strategica, l'articolo non è stato cassato come chiedevamo, ma
abbiamo ottenuto che le nuove norme che disciplinano
l'integrazione avranno bisogno del voto dell'aula del Consiglio
Regionale e non della Giunta. Sull'articolo 13, è passata la
soppressione dell'intero disposto e siamo felici che questa
scelta sia stata avallata dalla Lega, contrariando il Presidente
Sospiri, perché il testo consentiva nuove occupazioni di suolo
pubblico o privato di uso pubblico, con opere contingenti e
rimovibili a favore dei gestori degli esercizi pubblici, anche
in deroga ai vigenti regolamenti edilizi e strumenti urbanistici
comunali, nell'unico rispetto dei requisiti igienico sanitari e
di sicurezza. Resta la possibilità di fare usi diversi di
immobili pubblici e privati, con tutto quello che produrrà in
termine di rumore e inquinamento, ma solo per due anni. È
passato il nostro emendamento che esclude dalle procedure di
variante la retrocessione delle aree edificabili ad agricole e a
verde privato. Una buona notizia per tante famiglie che non
dovranno pagare più l'imu su terreni su cui non avevano
intenzione di edificare, per tanti piccoli Comuni per i quali si
semplificano le procedure e anche per l'ambiente, visto che si
persegue nel limitare il consumo di suolo".
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