Con un amorino di gioielleria
abruzzese appuntato sul cuore e gli occhi lucidi di emozione, il
premio Oscar Helen Mirren (Premio alla Carriera) ha illuminato
la serata finale, al teatro Monumento D'Annunzio di Pescara,
della 47/a edizione dei Premi Internazionali Flaiano, dedicata a
Vittorio Gassman (Premio Flaiano nel 1994).
"È stato il film "L'avventura" con Monica Vitti (regia di
Michelangelo Antonioni) a farmi scoprire la bellezza combinata
del cinema e della lingua italiana - ha detto Mirren leggendo un
discorso in italiano- ho poi approfondito con i registi
Visconti, Scola, Leone e tra questi gli amici Virzì e Brass e
Anna Magnani è stata la mia più grande ispirazione come
attrice".
Rapita dal senso della comunità abruzzese e dalla buona
cucina, Mirren ha dedicato un pensiero alla Puglia, sua terra
d'adozione: "Adoro Checco Zalone e spero mi chieda di fare un
film con lui". L'attrice ha rilancia l'allarme xylella, la
malattia degenerativa che ha colpito gli ulivi: In Salento io
sono contadina", ha concluso con fierezza Helen Mirren salutando
gli amici pugliesi con la semplice maestà dell'immensa attrice.
Serata ricchissima di star e nomi del teatro, cinema,
giornalismo a ricevere il Pegaso d'oro, tutti con un
ringraziamento a Ennio Flaiano per l'eredità lasciata al
pensiero contemporaneo. "Il Premio Flaiano 2020 è stata una
scommessa vinta da tutti per far ripartire la cultura in
Italia", ha detto la presidente del Premio, Carla Tiboni. A lei
si è unito l'appello corale per le migliaia di lavoratori dello
spettacolo fermi da tre mesi, "ancora poco considerati dai
provvedimenti del governo", hanno detto gli artisti premiati.
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