"I 47 milioni di euro dedicati al
SIN di Bussi non si muoveranno dall'Abruzzo. È una ottima
notizia per la nostra regione, che arriva direttamente dalle
dichiarazioni del Ministro dell'Ambiente Costa e dal
Sottosegretario Morassut, che certificano l'attenzione massima
che viene riservata all'Abruzzo dall'intero Governo nazionale.
Vengono così ribadite tutte le argomentazioni da me anticipate
nelle scorse settimane: "chi inquina paga", il rigoroso
controllo del Ministero sulle bonifiche che dovrà effettuare
Edison e la possibilità di impiegare i fondi nella bonifica di
altre aree pubbliche inquinate del SIN. Alla luce della sentenza
del Consiglio di Stato, a pagare per la bonifica delle aree 2A e
2B deve essere Edison, sbloccando così risorse che potranno
essere investite in altre aree del SIN".
Ad affermarlo è il Capogruppo M5S in Regione Abruzzo Sara
Marcozzi, che prosegue: "Le critiche mosse nelle scorse
settimane da parte di alcune istituzioni locali, con cui si
ipotizzava il rischio che questi fondi potessero essere scippati
all'Abruzzo alla luce dell'annullamento della gara per le aree
2A e 2B, si sono rivelate totalmente infondate e pretestuose,
come avevamo più volte sottolineato. La propaganda e gli
attacchi portati avanti quotidianamente contro il Governo
nazionale, lasciano adesso spazio alla realtà dei fatti e alle
dichiarazioni inequivocabili che confermano la centralità della
nostra terra nell'agenda del Ministero".
"Da adesso, la Giunta Marsilio ha il dovere di assumere un
atteggiamento di reale collaborazione istituzionale. Ci sono
tutti i presupposti per gettare le basi verso un percorso di
bonifica effettivo, che consenta di non dover aspettare altri 12
anni per fare giustizia e restituire alla cittadinanza il
possesso della propria terra. Rinnovo, una volta di più, il mio
invito al Presidente della Commissione regionale d'inchiesta su
Bussi, Antonio Blasioli, a convocare alla prima seduta utile il
Sottosegretario Morassut per capire come utilizzare nell'area
del SIN questi 47 milioni di euro e pianificare un'agenda per
dare tempi certi alla bonifica, redigendo progetti che non
mostrino vizi di forma, come già accaduto in passato. Questa è
un'occasione che non possiamo permetterci di perdere", conclude.
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