" Si muore a decine come pulcini,
senza le cure necessarie, gli ospedali sono ricolmi di malati e
non ne resta uno salvo". Lo si legge in una lettera datata 29
settembre 1918 che racconta l'influenza spagnola a Teramo e che
è stata rinvenuta ed è consultabile su You tube grazie all'
iniziativa della Soprintendenza archivistica e bibliografica di
Abruzzo e Molise. Si deve a Fiorindo -paziente dell' Ospedale
psichiatrico Sant'Antonio Abate di Teramo- se oggi possiamo
apprendere dettagli di quei giorni in cui la febbre spagnola non
perdonava mietendo vittime anche in Abruzzo.
L'influenza spagnola degli anni 1918-19 fu la più grande
pandemia del XX secolo. Si ritiene che oltre 200 milioni di
persone siano state colpite dalla malattia in tutto il mondo e
che il numero dei morti sia stato superiore ai 10 milioni anche
se alcuni dati riferiscono di quasi 50 milioni di morti. In
Italia si manifestò in tre ondate e trovo' spesso impreparate le
strutture ospedaliere
L'autore della lettera sottolinea poi la mancanza del
personale, il modo poco dignitoso di quelle morti e lascia un
testamento nel caso in cui dovesse incorrere anche lui in quella
fine miserabile.
"Manca il personale - prosegue Florindo nella lettera - e manca
tutto" . Quattrocentomilafurono i decessi in Italia per la
Spagnola e anche l'Abruzzo pago' il suo tributo.
Se si considera la situazione di Teramo già solo dalle cartelle
cliniche del manicomio nel settembre del 1918 si contano
cinquantasette morti da polmoniti d'influenza - 23 donne e 34
uomini -. Un numero decisamente superiore a quello degli anni
precedenti e successivi.
Oggi per la prima volta sarà possibile rileggere, ma anche
ascoltare con la voce di Edoardo Olindo il racconto di Florindo
grazie al video pubblicato sul canale YouTube del Mibact
(https://youtu.be/YPy_-EF_ins) dove si potranno anche rivedere
le immagini dell'Ospedale psichiatrico Sant'Antonio Abate di
Teramo e della Biblioteca provinciale Melchiorre Delfico di
Teramo.
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