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Via intitolata a Cossetto: Anpi e Arci, non grande gesto

Via intitolata a Cossetto

Via intitolata a Cossetto: Anpi e Arci, non grande gesto

(v. 'Comune Pescara: scontro su strada...' delle 19,11)

PESCARA, 30 aprile 2020, 19:59

Redazione ANSA

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"Nel settantacinquesimo anniversario della Liberazione dal fascismo e dal nazismo, l'intitolazione di una via a Norma Cossetto non è un grande gesto e non rappresenta altro che la posizione di una parte politica volta a rilanciare una visione delle vicende che vede contrapposti gli italiani buoni e vittime, mai carnefici, agli slavi cattivi ed aguzzini, dimenticando l'intero contesto nel quale maturarono quei fatti. L'amministrazione comunale, dal momento della sua entrata in carica, ha affrontato qualsiasi argomento con un approccio meramente ideologico che non giova a nessuno". Così Anpi e Arci, attraverso una nota, in seguito all'approvazione della mozione presentata dalla Lega, avvenuta oggi pomeriggio in Consiglio comunale a Pescara, con il voto delle forze che compongono la maggioranza di centrodestra."Ogni crimine, a prescindere da chi lo perpetra, resta sempre tale e ciò vale anche quando i responsabili furono i partigiani titini - proseguono le due associazioni - ma tale circostanza non può offendere la storia né la verità, che è molto più complessa di quella raccontata in una serie di pubblicazioni degli ultimi 60 anni. Norma Cossetto fu una delle vittime, che si contarono a decine di milioni, della grande tragedia mondiale del 1939-45 - si legge nella nota - e va ricordato, al di là del suo ruolo svolto all'interno dei Gruppi universitari fascisti, che era figlia di Giuseppe Cossetto, ricco possidente e tra i più in vista dei gerarchi fascisti dell'Istria, combattente del 134° battaglione d'assalto delle Camicie Nere, reparto impegnato proprio in quei giorni in feroci e sanguinose azioni, insieme ai nazisti, contro i partigiani e la popolazione civile".Secondo Anpi e Arci Pescara, "Norma Cossetto non è il modello che incarna il sacrificio di tantissime donne che ancora oggi sono oggetto di violenza, di discriminazione, di sopraffazione, perché un modello non guarda ad una parte in particolare e non deve essere utilizzato per fini politici. Avremmo avuto, nel nostro territorio - osservano le due associazioni - una donna morta per salvare un'altra donna molto più giovane di lei dalla violenza carnale dei militari tedeschi, si chiamava Concetta Stromei, aveva 77 anni, era di Tocco da Casauria (Pescara) e fu uccisa a calci e pugni".
   

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