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Rigopiano:esperto, investire su Prot.Civile salva vite umane

Rigopiano

Rigopiano:esperto, investire su Prot.Civile salva vite umane

Docente Comunicazione, 'bene Regione su istituzione agenzia'

PESCARA, 17 gennaio 2020, 14:05

Redazione ANSA

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"Investire sulla Protezione civile salva vite umane, fa risparmiare risorse alla collettività perché in media l'Italia è costretta ad investire sulla gestione della fase emergenziale circa 3 miliardi di euro ogni anno, aumenta la capacità di resilienza delle comunità, e fa bene anche al consenso degli amministratori". A sostenerlo è il docente di Comunicazione e Management di crisi aziendale all'Università di Teramo e autore del primo testo italiano sulla gestione della crisi nella PA, Stefano Cianciotta.
    "La prima tragedia mediatica per l'Italia è stata la morte di Alfredo Rampi - ricorda Cianciotta - grazie alla scelta lungimirante dell'allora direttore del Tg2, Ugo Zatterin, di inviare una troupe per documentare il dramma di Alfredino.
    Zatterin fu mandato via perché raccontare in modo così puntuale quel dramma equivaleva, secondo la politica, ad evidenziare le inefficienze dello Stato. Zatterin ha avuto il merito di andare al di là del fatto di cronaca, e da allora, infatti, nulla è stato come prima nel rapporto tra la pubblica opinione e le tragedie, come insegnano i terremoti de L'Aquila, dell'Emilia e dell'Italia Centrale e Rigopiano. Il tema ambiente, pressoché escluso dal prime time televisivo a meno che non abbia come oggetto una catastrofe naturale, nei giorni di Rigopiano ha occupato il 23% dell'agenda setting, arrivando a produrre 108 notizie diverse nell'arco della giornata".
    Secondo Cianciotta nel caso di Rigopiano "le polemiche sulle disfunzioni organizzative e di comunicazione misero ancora una volta sul banco degli imputati la Pubblica Amministrazione e la sua inadeguatezza nel procedere ad una corretta analisi del rischio". "La PA - aggiunge - stenta ancora ad elaborare un codice di emergenza univoco e ancora oggi, nonostante la fragilità del territorio italiano richieda anche un impegno forte in tal senso, gli enti continuano a non dialogare o a dialogare in modo intermittente, con la conseguenza tragica che la gestione di situazioni calamitose sia lasciata più all'esercizio del volontariato che ad azioni coordinate".
    Per Cianciotta "la scelta della Regione di costituire un'Agenzia di Protezione Civile sembra una soluzione lungimirante, che va nella direzione di investire su elementi intangibili, la sicurezza e la resilienza delle comunità, che però possono risultare decisivi anche ai fini della perdita del consenso quando si verificano tragedie come quella di Rigopiano". "Bene ha fatto - conclude - anche l'Università dell'Aquila a istituire insieme con la Regione e la Protezione Civile regionale un corso di laurea: occorrono professionalità esperte e solo investendo sulla formazione mirata si elevano le sensibilità e si costruiscono competenze".
   

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