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Naiadi: Serraiocco, Regione tra responsabili chiusura

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Naiadi: Serraiocco, Regione tra responsabili chiusura

Presidente Sportlife, impianto vecchi, 70% spesa in utenze

PESCARA, 27 aprile 2019, 14:09

Redazione ANSA

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"Ci sono diverse ragioni del fallimento: nessuno si deve tirare fuori sulle responsabilità, in primis la Regione Abruzzo perché quell'impianto è una struttura vecchia che spende più del 70% sulle utenze, gas, luce e acqua. Più volte è stato richiesto alla Regione, quando ero amministratore e presidente del consiglio di amministrazione, di intervenire all'interno dell'impianto. Le risposte sono sempre state vaghe o non ci sono state, quindi mi sono ritrovato in una situazione di difficoltà nonostante la riduzione dei costi che ho potuto fare nella gestione di quei dieci mesi in cui sono stato presidente". A spiegare le ragioni del fallimento della Progetto Sport Gestione Impianti è, nel corso di una conferenza stampa, il presidente di Sportlife, Vincenzo Serraiocco, che era stato alla guida della società dichiarata fallita il 24 aprile fino ai primi giorni dello scorso mese di gennaio.
    "Sulla questione del fallimento, sulla questione della chiusura delle Naiadi, Serraiocco e Sportlife non c'entrano nulla - ha sottolineato - come ieri è stato ribadito dalla Mariani, oggi curatore. La Sportlife dall'8 di aprile è stata tirata fuori dall'impianto delle Naiadi con una diffida da parte dell'amministratore unico di Progetto Sport Gestione Impianti Livio Di Bartolomeo, questi sono i fatti e i dati".
    Serraiocco però punta a gestire nuovamente l'impianto, confidando nell'affidamento della gestione temporanea fino al 31 luglio 2020, per la quale è stata espletata una gara dalla Regione Abruzzo. "Abbiamo partecipato insieme ad altri quando c'è stato il bando della Regione come Sportlife, nella compagine societaria ci sono io e Alessandro Sarni: vigilerò affinché questo bando sia portato il più presto possibile a compimento e che siano date le pari opportunità a tutti". 

   "Gli utenti hanno delle difficoltà - ha spiegato Serraiocco in conferenza stampa - però il 62% di quelli che fanno nuoto con la Sportlife devono ancora pagare la seconda o la terza rata. A tutti gli altri utenti dò la disponibilità e l'apertura gratuita all'altro impianto, che è la Sportville di Montesilvano (Pescara), per le attività di terra, dove stanno già andando. Per la piscina abbiamo un problema invece: mi sto confrontando con Teateservizi, anche perché gestiamo la parte tecnica per conto loro, di andare alla piscina di Chieti. Quindi sto lavorando insieme all'amministratore dimissionario, Carlo Festa, per trovare degli spazi anche per gli utenti che hanno regolarmente pagato per le attività, utilizzando sempre gli istruttori che hanno avuto finora".


"Abbiamo avuto delle difficoltà su Lanciano e su questo non ci nascondiamo, ma abbiamo voluto privilegiare le Naiadi per tenere in vita la Progetto Sport fino alla fine: da gennaio al 4 aprile scorso la Sportlife ha versato per canoni alla Progetto Sport 243 mila euro con bonifici e assegni, per far sì che la Progetto Sport si salvasse e non andasse in default. La situazione di Chieti e di Lanciano è dovuta alla situazione delicata venutasi a creare con le Naiadi".


"La Regione - ha concluso Serraiocco - non ha mai investito soldi nell'impianto negli ultimi otto-dieci anni: anche nel 2009 con il contributo importante venuto fuori dai Giochi del Mediterraneo, e non dalla Regione, c'è stata una ristrutturazione che ha riguardato le opere murarie finalizzata solo alle competizioni, ma non è stato fatto nulla che riguardasse l'impiantistica. Gli unici due o tre interventi li feci io sotto la presidenza di Progetto Sport Gestione Impianti srl, aprendo e scavando a spese nostre, ripristinando gli impianti e i tubi che perdevano in sei-sette posti diversi, lavori che hanno comportato comunque delle chiusure di qualche giorno".  

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