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Sisma L'Aquila: sentenza, organizzatore fu Bertolaso

Sisma L'Aquila

Sisma L'Aquila: sentenza, organizzatore fu Bertolaso

Vero motivo riunione telefonata con Assessore Stati su Giuliani

L'AQUILA, 06 febbraio 2015, 17:21

Redazione ANSA

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Il vero motivo per il quale l'allora capo della Protezione Civile Guido Bertolaso ha convocato il 31 marzo 2009, cinque giorni prima della tragica scossa, "con urgenza all'Aquila gli esperti della commissione Grandi Rischi" sta nella necessità da un lato di "zittire subito qualsiasi imbecille, placare illazioni, preoccupazioni etc" e dall'altro di invitare la Protezione Civile regionale ad astenersi nel fare comunicati dove si dicesse che non sono previste altre scosse di terremoto.
    Nelle motivazioni della sentenza d'Appello i giudici parlano di "spiegazione 'autentica'" e collegano la posizione alla conversazione casualmente intercettata tra Bertolaso e l'allora assessore alla protezione civile Daniela Stati, la stessa intercettazione ha prodotto un filone parallelo alla commissione Grandi Rischi nei confronti della stessa Stati, prosciolta, e dell'ex capo della Protezione Civile, la cui posizione dopo due richieste di archiviazione fatte dal Pm, è al vaglio del Procuratore Generale della Corte d'Appello, Romolo Como, che dovrà nei prossimi giorni decidere proprio dopo aver esaminato le motivazioni della sentenza d'appello se mandare a processo Bertolaso o confermare l'archiviazione.
    Il riferimento di Bertolaso alla Stati è relativo alle "propalazioni" del ricercatore Giampaolo Giuliani - scrivono i giudici d'Appello - il quale aveva affermato di poter prevedere forti scosse imminenti con l'ausilio dell'analisi del gas Radon e il giorno prima, 29 marzo 2009, aveva dato l'allarme a Sulmona (L'Aquila) (fatto per il quale Giuliani era stato denunciato per procurato allarme dalla protezione civile, ndr) scatenando il panico tra la popolazione di quella città".
    Nella telefonata secondo i giudici d'Appello l'altro riferimento era al "comunicato tranquillizzante diramato dalla Protezione Civile regionale nel pomeriggio dello scorso 30 marzo, dopo la scossa di magnitudo 4.1 delle 15.38 che aveva spaventato la popolazione aquilana".
    Questa intercettazione - sempre secondo i giudici - "offre un quadro del convincimento circa la situazione in corso maturato da Bertolaso, evidentemente preoccupato nell'immediatezza più dall'allarme ormai già diffuso nella popolazione a suo avviso imprudentemente fronteggiato dalla Protezione Civile locale, che da un possibile ma non prevedibile evento sismico di portata maggiore rispetto a quanto già accaduto".
   

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