"I vertici della Protezione
Civile hanno fatto un'analisi socio politica, era importante che
non si creasse panico, bisognava mettere a tacere a imbecilli e
contrastare voci di rischio e allarme". E' un passaggio della
requisitoria del procuratore generale della Corte d'Appello
Romolo Como nel corso della prima udienza del processo d'appello
ai sette componenti della commissione grandi rischi condannati
in primo grado a sei anni di reclusione per omicidio e lesioni
colpose.
Il riferimento del magistrato quando pronuncia la parola
imbecille è alla telefonata intercettata tra l'allora assessore
regionale alla Protezione civile Daniela Stati e l'allora il
capo della protezione civile, Guido Bertolaso, che dava
dell'"imbecille" al tecnico ricercatore Paolo Giuliani, le cui
previsioni sulla scosse, legate al livello del radon, stavano
creando panico nella popolazione, raccomandando alla stati di
tranquillizzare la popolazione.
Di qui, secondo Como, il motivo di riunire ufficialmente
all'Aquila la commissione grandi rischi del 31 marzo 2009, a
cinque giorni, dalla tragica scossa, riunione che "doveva
servire proprio a tranquillizzare le gente con discorsi
generici".
"Non è che Giuliani fosse proprio un ciarlatano o un
qualsiasi imbecille come dice Bertolaso, è un tecnico
ricercatore che faceva degli studi anche a livello
internazionale".
Secondo il Pg, "era una manna che veniva la commissione, ma
i componenti sapevano dello scopo della riunione e del clima di
allarmismo, tra le altre cose c'era stata un scossa di magnitudo
4.1". Nel filone parallelo alla Grandi Rischi, la cosiddetta
Grandi Rischi 2, la posizione della Stati è stata archiviata,
mentre Bertolaso è sotto indagine proprio da parte della corte
d'appello dopo due richieste di archiviazione della procura
della Repubblica respinte dal giudice per le indagini
preliminari. E l'indagine è gestita proprio da Como. In
riferimento alle accuse, Como ha spiegato che "il nesso di
causalità è rappresentato dal calo di attenzione nel
comportamento imprudente degli aquilani a causa delle false
rassicurazioni di quella riunione".
"L'occasione non è il terremoto ma la morte di talune
persone, unitamente a concause come vulnerabilità". L'udienza è
stata sospesa: riprenderà ancora con la requisitoria del Pg.
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