"Penso che il Papa ci
aiuta a capire il vero senso del Giubileo che è quello di
preparare il futuro, liberare da tutto ciò che appesantisce, è
opportunità di ritrovare se stessi o di ritrovare un'azione che
promette la speranza, che ha bisogno di consapevolezza e di
opportunità come quella dell'amnistia". Lo ha detto il cardinale
presidente della Cei, Matteo Zuppi, ai media vaticani, a margine
del Salone del Libro a Torino.
Rispetto all'indicazione di Francesco, di aprire una Porta
Santa di una prigione nell'Anno Santo, il cardinale ha
commentato: "Se il carcere non ha la porta aperta, non è
carcere, è un'altra cosa. Quando in maniera ignorante si dice
'chiudiamo la porta e buttiamo la chiave', ecco questo è
sbagliato, sia per chi sta fuori che in realtà è più insicuro,
sia ovviamente per chi sta dentro. È giusto, aprire la porta
significa preparare il futuro, liberare dalle conseguenze del
male e quindi sconfiggerlo".
Come incaricato del Pontefice per trovare possibili vie di
dialogo nel conflitto in Ucraina, il porporato afferma che su
quel fronte "continua tutta l'attenzione per tutti gli aspetti
umanitari, tutti. Da parte della Santa Sede - conclude - e da
parte mia cerco di fare tutto quello che mi è possibile perché
questa è l'indicazione forte di Papa Francesco. Credo che
bisogna spingere la comunità internazionale perché ci si accordi
per un quadro di negoziato".
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