"Carenze di organico nel personale
dell'Agenzia delle Entrate e blocco delle notifiche degli atti
dell'Amministrazione finanziaria, durante la pandemia, hanno
generato la tempesta perfetta nella gestione delle pratiche,
creando un imbuto che tuttavia non può più essere tollerato ad
oltre due anni di distanza dal ritorno alla normalità": a
parlare così il presidente del Consiglio nazionale dei
commercialisti Elbano de Nuccio nella sua relazione agli Stati
generali dei professionisti, che si svolgono oggi, a Roma.
"Pur con tutta la comprensione possibile per le oggettive
difficoltà in cui gli uffici dell'Agenzia sono costretti oggi a
operare, bisogna tuttavia prendere atto che per ripristinare una
situazione di normalità nei rapporti con l'Agenzia occorre fare
di più. Non solo da parte del decisore politico, che deve
mettere a disposizione le risorse per il reclutamento del
personale necessario per una più efficiente gestione dei servizi
di assistenza nei confronti dei contribuenti e dei
professionisti che li assistono, ma uno sforzo in più va fatto -
mi sia consentito di aggiungere - anche da parte della stessa
Agenzia delle entrate - sottolinea - che deve essere in grado di
dotarsi di una più efficiente organizzazione interna del
personale a disposizione, rimodulando lo smart working da parte
dei funzionari dell'Agenzia e creando, laddove possibile, corsie
preferenziali per i professionisti, troppo spesso penalizzati
rispetto agli stessi contribuenti, anche nella prenotazione
degli appuntamenti", afferma de Nuccio, fra gli applausi dei
circa 2.000 commercialisti che partecipano all'evento
capitolino, appellandosi al direttore Ernesto Maria Ruffini.
"Su questo - dichiara ancora il presidente - credo sia ora di
intervenire al più presto, perché anche quel 10-13% di pratiche
che - secondo i dati ufficiali dell'Agenzia - non trovano
tempestivo riscontro con Civis deve essere messo in condizione
di poter interloquire tempestivamente con gli uffici
dell'Agenzia".
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