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Responsabilità editoriale di Advisor
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Le obbligazioni restano un forte alleato dei portafogli nei contesti attuali. Lo evidenziano bene gli esperti di UBS AM nell’ultimo Macro Monthly, dove sottolineano che gli USA e l’economia mondiale hanno dato prova di resilienza e quindi è ipotizzabile che si eviterà la recessione nei prossimi mesi.
Tuttavia potremmo assistere ha un rallentamento dell’economia USA che inciderebbe sul rendimento decennale dei Treasury.
“I rendimenti dei Treasury statunitensi hanno raggiunto di recente i massimi livelli da oltre un decennio su tutta la curva. Negli ultimi due anni, il mercato obbligazionario statunitense ha dovuto fare i conti con una serie di shock negativi e persistenti". “Il 2022 è stato l'anno delle sorprese sull'inflazione, con le pressioni sui prezzi costantemente sottovalutate in tutto il mondo, mentre nel 2023 la crescita statunitense ha sempre superato ampiamente le aspettative”, si legge nel report.
Per gli esperti di UBS AM in tale contesto il posizionamento è di sovrappeso sulle azioni, e in particolare una preferenza per i titoli ciclici e poco costosi. Sul fronte bond le obbligazioni sovrane continuano a rappresentare una componente cruciale dei portafogli bilanciati e multi-asset. ”Rispetto al picco locale dei rendimenti dei titoli governativi dell'ottobre 2022, riteniamo che adesso sia tatticamente più opportuno detenere duration. E sebbene ultimamente l'inflazione elevata abbia in parte ridimensionato le proprietà di copertura tipiche dei titoli sovrani, crediamo che il debito pubblico continuerà a essere l’ancora più efficace per il portafoglio in caso di shock negativi sul fronte della crescita” chiariscono gli esperti di UBS AM.
Tuttavia l’inflazione continua ad essere insidiosa e non è l’unico fattore. “Questo tentativo di frenare la crescita aumentando significativamente i tassi di riferimento spiega la correlazione positiva tra azioni e obbligazioni dal 2022. Tuttavia, l'inflazione non è certo l'unico rischio che può avere un impatto negativo sui rendimenti” precisano da UBS AM. Anche gli shock di crescita non sono da sotto-stimare considerando che storicamente sono stati molto più frequenti di quelli di inflazione. “Anche se vediamo fattori strutturali come la politica di bilancio, la decarbonizzazione e la deglobalizzazione che contribuiscono a un potenziale aumento dell'inflazione a lungo termine e della volatilità dell'inflazione in futuro, la necessità di proteggersi dal calo dell'attività economica rimarrà, a nostro avviso, una preoccupazione più comune”.
Quindi come adattare il proprio portafoglio a tale scenario? “Continuiamo a privilegiare le aree più cicliche del mercato azionario statunitense, tra cui le mid-cap e l'indice S&P 500 equal weight, in quanto ci aspettiamo che la crescita continuerà a essere resistente anche se l’inflazione diminuirà” affermano gli esperti di UBS AM. “Nella costruzione di portafogli robusti per il lungo periodo, siamo fermamente convinti che l'allocazione alle obbligazioni governative contribuirà a rendere più uniformi i rendimenti, rimanendo un'efficace compensazione nei momenti in cui gli asset di rischio sono sotto stress a causa dell'oscuramento delle prospettive di crescita” concludono da UBS AM.
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