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Responsabilità editoriale di Advisor
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Il 2022 sembra aver segnato una battuta d’arresto per i fondi ESG visto soprattutto a causa delle dinamiche di mercato che ha visto i settori non tradizionalmente allineati alla sostenibilità, come il petrolio e il gas, registrare forti guadagni a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina. Ciò potrebbe aver indotto alcuni investitori a de-enfatizzare i loro obiettivi di sostenibilità a lungo termine nel tentativo di catturare il rialzo a breve termine.
Nonostante questo, secondo Nordea Asset Managament (NAM) bisogna essere fiduciosi sulle prospettive a lungo termine degli investimenti sostenibili. Ci sono molti fattori infatti che potrebbe dimostrarsi a favore di tali strategie. Ad esempio, a livello globale, un numero crescente di giurisdizioni come Regno Unito, Stati Uniti e Singapore, sta introducendo regole e tassonomie che disciplinano gli investimenti ESG e le comunicazioni aziendali. Questi sono spesso modellati sulle direttive UE esistenti, come SFDR, The EU Green Taxonomy e CSRD. L’Europa ha difatti un ruolo rilevante nel riaffermare la sostenibilità in tutti i settori.
Nel Vecchio Continente il piano industriale Green Deal, la risposta europea all'IRA (Inflation Reduction Act), consentirà di stanziare 250 miliardi di euro, con una stima di 550 miliardi di euro disponibili come prestiti e sovvenzioni. L'obiettivo è quello di rendere il contesto normativo favorevole all'accelerazione degli investimenti verdi e far sì che i meccanismi di finanziamento esistenti come REPowerEU e Next Generation EU's Recovery and Resilience Facility siano più rapidi e di più facile accesso.
In conclusione, gli investitori ESG troveranno opportunità di investimento alimentate da tali programmi di transizione energetica verde, dove ci saranno indubbiamente dei vincitori e dei vinti strutturali. Per Nordea AM si verificherà un reshoring europeo a seguito dei recenti eventi geopolitici. Le autorità e le imprese europee hanno capito che una riorganizzazione delle catene del valore della produzione industriale sarà necessaria per mitigare l'impatto degli shock esterni in futuro. Questo previsto cambiamento di strategia diversificherà anche i rischi della catena del valore della produzione e creerà nuovi posti di lavoro e reddito in Europa, sostenendo ulteriormente la crescita sociale inclusiva.
Inoltre le iniziative normative in corso aumenteranno le richieste degli investitori di tenere conto dei fattori ESG. Questo accadrà indirettamente o, come nel caso del regolamento MiFID dell’UE dello scorso anno, imponendo direttamente che le questioni di sostenibilità siano parte integrante delle sessioni di consulenza sugli investimenti. Infine durante il Summit sul clima della COP27, sono state emanate una serie di importanti normative sulla sostenibilità, come la nuova legge dell’UE sui prodotti “deforestation-free”, che richiede anche salvaguardie sui diritti umani, e l’Uyghur Forced Labour Prevention Act negli Stati Uniti.
E anche senza questi vantaggi normativi, è probabile che gli investitori retail diventino più consapevoli della connessione tra i loro investimenti e i fattori di sostenibilità, a causa anche di quello che accade nella vita reale con il susseguirsi di eventi meteorologici estremi e perdita di biodiversità. Per quanto riguarda gli investitori istituzionali è sempre più alto il numero di entità che cercano di rafforzare gli impegni verso la sostenibilità.
Per Nordea AM quindi l’interesse degli investitori verso la sostenibilità non è solo passeggero, ma anche pronto a subire un’accelerazione.
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