Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.
Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.
In evidenza
In evidenza
(di Mauretta Capuano)
DAVID GROSSMAN, LA PACE È L'UNICA
STRADA (MONDADORI, PP 90, EURO 16). Si apre con parole dedicate
"a tutti i bambini che hanno vissuto sulla pelle e nell'anima
l'ultima guerra", 'La pace è l'unica strada' di David Grossman,
appena uscito per Mondadori. È un piccolo ma grande libro in cui
sono stati raccolti alcuni interventi dello scrittore sulla
parabola politica di Israele e sulle dinamiche che alimentano la
violenza, fino al "sabato nero" del 7 ottobre 2023, il giorno
dell'attacco di Hamas a Israele.
Oltre agli articoli apparsi sui quotidiani la Repubblica e il
Corriere della sera ci sono due inediti in Italia: Che cos'è uno
Stato ebraico? del 3 giugno 2023 e Il diritto alla felicità.
Discorso tenuto alla cerimonia di consegna del Premio Erasmus ad
Amsterdam il 29 ottobre 2022.
La scelta degli interventi è stata condivisa con Grossman, da
sempre sostenitore convinto di una coesistenza tra Israele e
Palestina.
L'ultima guerra a cui lo scrittore fa riferimento nel testo
d'apertura, del 24 maggio 2021, è lo scontro avvenuto tra il 6 e
il 21 maggio 2021 tra Israele e Hamas (denominata Operazione
Guardiano delle Mura), ma purtroppo quell'immenso dolore per i
bambini e le bambine costretti a vedere e vivere i massacri vale
ancora di più oggi.
"Un'intera generazione di bambini, a Gaza e ad Askelon ,
presumibilmente crescerà e vivrà con il trauma dei missili, dei
bombardamenti e delle sirene" scriveva Grossman che a loro
sentiva l'urgenza e il bisogno di chiedere scusa "perché non
siamo stati capaci di creare per voi la realtà migliore e più
sana a cui ogni bambino di questo mondo ha diritto".
L'autore di Vedi alla voce: amore, in cui ha raccontato la
Shoah con gli occhi e la fantasia di un bambino figlio di
sopravvissuti, l'autore di Qualcuno con cui correre e Abbracci,
che ha vissuto il dolore della perdita del figlio Uri,
nell'estate del 2006 durante la guerra del Libano, si chiede ora
come potremo rialzarci dopo esser stati negli abissi più bui?
Dopo aver vissuto il massacro? e cita il poeta Haim Guri che
durante la Guerra d'Indipendenza scriveva "Quanti, quanti non
sono più tra noi?".
Raccolti in un libro questi interventi acquisiscono maggior
forza, mostrano l'anima militante di Grossman, uomo e scrittore
di grande delicatezza e forza, che guarda con occhio molto
critico alle azioni del governo e della classe dirigente del suo
Paese che "paga per essersi lasciato sedurre per anni da una
leadership corrotta che l'ha trascinato sempre più in basso". Ma
invita a non ingannarsi: "con tutta la rabbia che possiamo
nutrire nei confronti di Neatanyahu, dei suoi accoliti e della
sua strada, non è Israele ad aver commesso delle atrocità in
questi giorni. E' Hamas" scriveva il 12 ottobre 2023, a pochi
giorni da Il sabato nero, in una considerazione che si può
considerare a caldo, nell'articolo apparso su la Repubblica. E
ipotizza che "Israele, dopo la guerra sarà molto più di destra,
militante e anche razzista".
Difronte a un conflitto che sembra destinato a non finire mai,
Grossman - che è autore anche di famosi libri di inchiesta
dedicati alla questione palestinese come Con gli occhi del
nemico e Sparare a una colomba - riesce nonostante tutto a
mantenere la speranza in un futuro di pace e riesce a
ricordarci quante storie di eroismo e sacrificio ci siano anche
state. Guarda all'"inconcepibile coraggio di chi ha dato l'anima
- letteralmente - per salvare vite altrui".
D'altra parte nel toccante testo che chiude il libro, Il
diritto alla felicità, Grossman, oltre a raccontare che sono
state l'arte e la scrittura a procurargli grande felicità,
ricorda Etty Hillesum che "riuscì a rimanere libera anche nelle
peggiori condizioni di schiavitù". Lo scrittore prima che
avvenisse il massacro del 7 ottobre, si chiedeva in questo testo
del 29 ottobre 2022, "se il nostro mondo sarà stravolto come
avviene oggi per milioni di cittadini ucraini a poca distanza
da noi" sapremo "essere un cuore pensante, ancora e ancora?".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA
Ultima ora