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In evidenza
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(di Claudia Fascia)
LUCA CERCHIARI, FRANK SINATRA - UNA
BIOGRAFIA (Feltrinelli, PP. 416, 24 euro).
Per tutti è stato The Voice, per le sue straordinarie qualità
vocali e per il segno lasciato nella musica, per tanti era anche
Ol' Blues Eyes, uomo affascinante e carismatico, volto del
cinema Usa. Ma Francis Albert Sinatra è stato molto altro,
personaggio dalle mille sfaccettature, tra luci e ombre.
Ad indagare la complessità della vita di uno degli artisti
più iconici del XX secolo, a 25 anni della sua scomparsa, è la
nuova biografia firmata da Luca Cerchiari, docente di Storia
della musica pop e jazz e Coordinatore del Master in Editoria e
produzione musicale allo IULM di Milano.
"Sinatra è stato uno dei più grandi cantanti del Novecento -
spiega l'autore -, ha inventato il canto pop, che prima di lui
non esisteva o quasi. Lui e Bing Crosby hanno trasformato e
modificato ciò che c'era, ovvero l'opera o il folk. Hanno
mescolato tradizioni europee (anche quella del bel canto) a
quelle americane del blues e del jazz. Il lascito di Sinatra è
enorme. Anche se non sono mancati lati più oscuri". Come quello
del legame con la mafia. "Un tema che non va sottaciuto. Sinatra
è stato un italo-americano partito dalla scala più bassa della
società. Inevitabile che venisse in contatto con la mafia, che
tra l'atro aveva un controllo molto forte sul mondo dello
spettacolo. Non era lui stesso un mafioso, ma durante tutta la
sua vita inevitabilmente intrattenne rapporti pericolosi".
Nato a Hoboken nel 1915, nel New Jersey a poca distanza da
New York, la strada lo ha plasmato, come ha plasmato il suo
carattere, esuberante e allo stesso tempo irascibile,
individualista ed eclettico, energico e brillante. "La sua era
una personalità molto sfaccettata e complessa che si riscontra
anche nelle molte testimonianze delle sue tante partner - spiega
ancora Cerchiari -. Oscillava tra aggressività e grande
dolcezza, fascinazione e violenza, irascibilità e slanci
affettuosi. Era un cantante da 200 milioni di dischi venduti,
era un attore con oltre sessanta pellicole all'attivo anche con
registi importanti come Frank Capra o Vincente Minnelli, ma era
anche un latin lover e un mafioso. E potrebbe rientrare in
almeno altre sei o sette categorie".
Nel libro emerge anche la capacità imprenditoriale
dell'artista che lascia la costa est per trasferirsi a Los
Angeles in California per sfruttare al meglio le potenzialità
del cinema e sviluppare la creazione visiva della sua immagine.
"Il suo può essere considerato il primo caso di idolo degli
adolescenti, ancora prima dei Beatles. Una sorta di influencer
ante-litteram". La sua intuizione, da vero imprenditore, fu
quella di utilizzare la sua immagine cinematografica per
alimentare quella musicale.
Ripercorrendo la vita creativa e personale di The Voice,
nell'arco di oltre 50 anni di carriera, dal periodo delle
bobby-soxers e dei dischi Columbia e Rca ai successi con la
Capitol e la Reprise, dai musical anni Cinquanta e ai film
drammatici alle "follie" di Las Vegas, sino al ritiro e al
ritorno sulle scene, si assiste alla parabola ascensionale di un
italo-americano partito dalla provincia e arrivato a toccare la
celebrità internazionale fino alla consacrazione di un mito
divenuto permanente.
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