"La cosa più importante che ho
imparato è essere una donna libera, e che le persone diverse da
me potevamo insegnarmi ciò che non vedevo, permettendomi di
scoprire nuove cose". In una data davvero speciale Laura
Pausini, l'artista italiana dei record che il 16 maggio spegne
50 candeline, si racconta in esclusiva a Vogue Italia, che le
dedica una copertina digitale ('Compio i miei sogni'), e fa un
bilancio della sua vita: "Fisicamente odio avere gli anni che
ho. Non mi piace che da qui debba andare ancora peggio. A
livello di anima, sono felice perché l'ho costruita bene".
Da sempre proiettata nel futuro, nell'intervista Laura parla
della sua carriera, degli stereotipi di genere dell'industria
musicale, del rapporto con sua figlia e delle giovani cantanti:
"Conosco la pressione a cui sono sottoposti le giovani cantanti,
e conosco la paura di dire no. L'ho avuta anche io. Ma non mi
sono mai fermata". Pausini riflette poi con Vogue Italia: "Se
penso agli ultimi due anni che ho attraversato, mi rendo conto
che corrispondono alla crescita più grande della mia carriera
però io mi stavo preparando a "finire", perché quando avevo 20
anni mi era stato detto che questo sarebbe accaduto. Agli inizi
della mia carriera, il mio team - composto da uomini molto più
grandi di me - mi ripeteva: "sei una donna giovane, ma dobbiamo
fare tutto subito perché nella musica le donne, dopo i 40, non
fanno più nulla". Così io avevo programmato il mio futuro,
contemplando una ventina d'anni d'attività. Noi donne abbiamo
lottato molto per la parità di genere, e posso dire che, almeno
nel mio ambiente, non si sentono più le frasi come "hai venduto
bene per essere una donna" (che mi è stata detta dopo il primo
disco a Sanremo), oppure "San Siro lo fanno solo gli uomini".
Festeggerà il suo compleanno facendo "una festa a Milano, ai
Magazzini Generali, con il mio Fan Club: la relazione d'amore
più lunga che ho mai avuto è con loro. Adesso siamo grandi, è
nei loro confronti che sento la responsabilità di non
sbagliare".
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