FLAVIA CARLINI, NOI VOGLIAMO TUTTO
(FELTRINELLI, PP. 176, EURO 16)
Flavia Carlini, classe '96, divulgatrice e attivista
politica, in Noi vogliamo tutto passa al setaccio la società
contemporanea; la scandaglia con linguaggio schietto, e
nell'introduzione rivela l'intento del libro: "Nella speranza di
poter costruire presto una nuova realtà insieme, vi lascio ora
affondare in quella rabbia che, spero, d'ora in poi vi animerà,
perché quella che leggerete è la quotidianità del mondo che
abitiamo".
Le molestie sul lavoro, uno degli argomenti del volume: "Il
mio capo, vedendomi starnutire, mi sussurrò - fissandomi le
labbra - che l'idea di me che gli starnutivo in faccia
rappresentava per lui un'interessante pratica erotica", scrive.
"Oggi a tavola mi è stato chiesto se mi sentissi pronta per la
mia prima trasferta lavorativa. Il cliente, mi hanno detto, ha
grandi aspettative. Mi sono detta pronta in un attimo. Bene, mi
è stato risposto: e hai messo in valigia il babydoll? Non ho
risposto. Sono andata via dal ristorante, umiliata e in
silenzio", aggiunge in un altro passaggio.
Il saggio affronta anche il tema dell'informazione che,
spiega l'autrice, non dà spazio "al contesto sociale, politico e
culturale in cui gli eventi avvengono", "provo un profondo
disagio nei confronti dell'informazione che ci viene veicolata",
confessa. Per esempio, a proposito del modo in cui i mass media
trattano la crisi dell'occupazione, Carlini commenta: "Ogni
persona disoccupata è raccontata come il frutto della sua
incompetenza e non come la naturale conseguenza di una politica
costruita su precarietà e sfruttamento".
"Nell'epoca del silenzio, noi vogliamo tutto. Rifiutiamo ogni
contrattazione o compromesso sui diritti", dichiara Carlini
nelle prime pagine e nei ringraziamenti finali fa sapere: "Il
mio unico 'grazie' va a chi fa rumore, a chi si ribella, a chi
si oppone, a chi lotta".
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