Supportare nel concreto
l'apprendimento degli iscritti, con un'attenzione particolare
agli under35, per far sì che possano ottemperare agli obblighi
della formazione continua, "favorendo la crescita professionale
e l'acquisizione di nuove competenze": con questo intento la
Cassa dottori commercialisti (Cdc) nel 2024 ha stanziato
globalmente 2 milioni di euro.
Le sfide legate alla transizione digitale ed ecologica, recita
una nota dell'Ente di previdenza privato, "richiedono un elevato
grado di competenze, come sottolineato anche nell'VIII Rapporto
sulle libere professioni, elaborato da Confprofessioni, dove si
evidenzia l'importanza dell'accrescimento delle abilità
specialistiche nella libera professione, sempre più motore
complementare per la crescita dell'intero sistema Paese".
Per l'erogazione dei contributi - da richiedere entro il 28
febbraio 2025 - nei confronti degli associati che abbiano
frequentato corsi e attività idonee al riconoscimento dei
crediti formativi professionali per il 2023, è necessario che il
costo complessivo sostenuto e documentato sia di importo pari o
superiore a 200 euro al netto dell'Iva; la somma concessa "è
pari al 50% del costo dell'attività" svolta, e "l'importo
equivale, invece, al 100% per gli under 35", con una quota
massima erogabile di 1.000 euro.
Le istanze, precisa la Cdc, non saranno più gestite tramite
"bando", e ciò permetterà all'Ente di gestire singolarmente le
richieste, liquidandole, senza dover attendere la graduatoria
finale.
Per il presidente della Cassa Stefano Distilli, "in un contesto
sempre più competitivo, ampliare le proprie competenze in linea
con le esigenze della domanda, è fondamentale per rinnovare la
professione e per avere un ruolo sempre più strategico tra
impresa e mercato. Per rispondere a questa necessità, sono state
ampliate le tipologie dei corsi/attività formative ammesse al
contributo", chiosa.
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