La Corte di Cassazione, sezioni
unite civili, ha cassato senza rinvio la decisione della sezione
giurisdizionale d'Appello della Corte dei Conti della Sicilia
che, nel marzo del 2023, aveva dichiarato Enzo Bianco
incandidabile per dieci anni, imponendo il divieto per lo stesso
periodo a ricoprire cariche in enti vigilati o partecipati di
Enti pubblici, nell'ambito di indagini erariali avviate dalla
Procura di Catania, su accertamenti della Guardia di finanza,
sul bilancio del Comune del capoluogo etneo. Lo rende noto lo
stesso Enzo Bianco, ex parlamentare, ex ministro, ex sindaco di
Catania, dicendosi "davvero soddisfatto" per la sentenza che ha
"dato pienamente ragione al ricorso presentato dai miei legali,
sposando in pieno le nostre argomentazioni".
La Suprema Corte ha "chiarito che vi sia stato un
travalicamento dei limiti esterni della giurisdizione della
Corte dei Conti" per "avere, nella specie, il giudice contabile
dichiarato, nei confronti del ricorrente (cioè dello stesso
Bianco), l'incandidabilità e il divieto di ricoprire determinate
cariche per un periodo di dieci anni". Secondo la Corte di
Cassazione ci sarebbe stata "la chiara assunzione di un potere
giurisdizionale non spettante al giudice contabile".
"Oggi è una giornata molto importante - dice Bianco - perché
la Cassazione ha fissato un principio chiaro nella nostra
giurisprudenza. Ringrazio gli avvocati Sciaudone, Mattarella e
Liuzzo, dello studio Grimaldi Alliance, che hanno seguito tutta
la vicenda. Continuerò, da oggi con molta più serenità, a
dimostrare in ogni sede la correttezza e la trasparenza dei miei
comportamenti".
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