La Regione Marche istituisce la
"Rete Odontoiatrica Regionale, che si prefigge l'obiettivo di
migliorare la presa in carico globale e dei pazienti fragili
(con facilitazione dei percorsi logistici ed organizzativi),
garantire l'uniformità di accesso e di trattamento in tutto il
territorio regionale attraverso l'integrazione
ospedale-territorio e specifici Pdta (percorsi diagnostico
terapeutici assistenziali), omogeneizzare le procedure cliniche
e amministrative, condividere linee guida e/o protocolli
operativi (da parte del Coordinamento Regionale, per supportare
le competenze professionali e incrementare la qualità
assistenziale e il piano di cura complessivo)".
La delibera della giunta regionale, approvata nella consueta
seduta settimanale, fa sapere la Regione, "rientra tra gli
obiettivi delineati nel Piano Socio Sanitario Regionale
2023-2025. La Rete Odontoiatrica Regionale, che prevede
l'integrazione tra ospedali territoriali di primo livello ed
ambulatori distrettuali e del terzo settore, garantirà
prestazioni che spaziano dall'odontoiatria convenzionale fino
all'assistenza odontoiatrica e di chirurgia orale svolta con
l'ausilio della sala operatoria ed eventualmente della
rianimazione".
L'assessorato regionale alla Sanità sottolinea "l'importanza
dell'istituzione della Rete, che favorisce l'accessibilità alle
cure odontoiatriche nell'età evolutiva (0-14 anni) e nell'età
adulta delle persone in condizioni di difficoltà economiche e
che si propone di colmare la carenza di offerta pubblica
rispetto al bisogno di salute. Il 50% dei cittadini, infatti,
non ha disponibilità economiche adeguate per rivolgersi
all'odontoiatria privata".
"Previste prestazioni per la tutela della salute
odontoiatrica in età evolutiva, l'assistenza odontoiatrica e
protesica a determinate categorie in condizioni di vulnerabilità
sanitaria e sociale, il trattamento urgenze
odontostomatologiche, le visite odontoiatriche anche per
diagnosi precoce di patologie neoplastiche del cavo orale. I
nodi della rete, sia ambulatoriali che ospedalieri, erogano
prestazioni, anche quelle a carattere di urgenza, con orari e
modalità organizzative proprie di ogni singola struttura da
pubblicare nelle carte dei servizi/ siti internet degli Enti".
A queste "si aggiungono il trattamento di gravi manifestazioni
orali (tipo sanguinamento o infezioni) in pazienti
immunodepressi, con malattia neoplastica (in trattamento
chemioterapico o/e radiante), con cardiopatie (in trattamento
con anti aggreganti o anti coagulanti), con diabete scompensato,
grave insufficienza renale ed epatica, portatori di disabilità
psichica o fisica. L'offerta assistenziale potrà essere
implementata con altre prestazioni extra-LEA, proposte ed
autorizzate in seno al Coordinamento Regionale, unicamente a
seguito dell'individuazione di specifici finanziamenti".
"Le patologie più diffuse nella popolazione - ricorda la
Regione - sono le malattie parodontali, che causano la perdita
di elementi dentali in età adulta avanzata (prevalenza del 60%
per le forme di lieve/media entità e del 15% nelle forme gravi)
e la carie (prevalenza del 31% nei bambini di 4 anni)". La Rete
Odontoiatrica Regionale, prosegue la Regione, "favorendo
l'accesso alle cure, si propone anche di individuare più
precocemente il carcinoma orale, una patologia a minore
incidenza ma con conseguenze drammatiche in caso di diagnosi
tardiva (68% di diagnosi per gli stadi III-IV e 32% di diagnosi
per gli stadi I-II)".
"Il modello organizzativo individuato per la Rete in un'ottica
di integrazione ospedale-territorio consentirà di consolidare i
percorsi assistenziali in ambito ospedaliero, a garanzia di
continuità assistenziale, equità, sicurezza ed appropriatezza
delle cure. Due i livelli di governance: il Coordinamento
Regionale e il Comitato Locale, che si occuperanno della
verifica, dell'attuazione, delle modalità di funzionamento e dei
risultati raggiunti. La Rete è organizzata in nodi a complessità
assistenziale crescente (Hub&Spoke). Tre i Centri HUB
individuati: l'Azienda ospedaliera universitaria delle Marche,
l'Azienda sanitaria territoriale di Ancona e l'Inrca di Ancona.
Cinque i Centri Spoke ospedalieri: Ast di Ancona, Pesaro Urbino,
Macerata, Ascoli Piceno e Fermo. Gli Hub gestiscono i casi di
vulnerabilità sanitaria e di alta complessità clinica, mentre
gli Sspoke ospedalieri/territoriali sono deputati all'attività
di base e di monitoraggio. Tutti i centri afferenti alla rete
dovranno provvedere alla programmazione, prescrizione e
prenotazione di tutte le attività diagnostiche e terapeutiche
necessarie a garantire una reale presa in carico globale del
paziente per tutto il percorso assistenziale (es. follow-up,
approfondimenti diagnostici, etc.)".
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