Compie proprio oggi 18 anni Matteo Violani, giovane di Faenza nominato dal presidente Mattarella tra i 29 alfieri della Repubblica. Un anno fa, per l'alluvione che ha devastato la sua città e tanta parte della Romagna, Matteo si è messo a disposizione della comunità come volontario per spalare le strade dal fango e organizzare i gruppi arrivati da tutta Italia per dare una mano. In estate ha rischiato la vita per un'infezione di un batterio preso proprio dal fango: "Ma grazie a Dio e al sistema sanitario nazionale sono stato preso in tempo e guarito. Anche questa esperienza mi ha fatto capire il grande valore della vita e di quanto sia importante spenderla bene ogni minuto".
"Ricevere questo premio è un grande regalo, una grandissima emozione, un riconoscimento di gratitudine del presidente che rappresenta la comunità del popolo italiano, per i tantissimi giovani, molti anche minorenni come ero io, che si sono spesi con tante energie e gioia per aiutare tutte le persone alluvionate", dice all'ANSA. Di quei giorni di maggio ricorda "la grande forza che ha raffigurato al meglio l'animo romagnolo.
E' stato per certi versi come vivere in un mondo parallelo".
Dopo aver aiutato, insieme ai familiari, i nonni alluvionati e sfollati "ci siamo messi a disposizione di chi aveva bisogno, in modo particolare attraverso il centro operativo per gli alluvionati che Caritas Faenza ha organizzato fin dalla prima alluvione, in collaborazione con la comunità Papa Giovanni XXIII, gli scout e il ragazzi del Mato Grosso. Questo riconoscimento - aggiunge - è dedicato alle migliaia di giovani che come me hanno operato in mezzo al fango per settimane dalla mattina alla sera, con forza tenacia e anche col sorriso sulle labbra che spesso aiutava a consolare chi era nella disperazione perché aveva perso tutto".
In conclusione, un appello: "C'è ancora tanta gente fuori casa, qualcuno addirittura non potrà più rientrare perché le loro case non sono più agibili. Per favore, fate presto ad erogare i ristori promessi".
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