Inaugura domenica 12 maggio e apre
al pubblico martedì 14 nella Galleria Regionale di Palazzo
Bellomo a Siracusa l'esposizione site specific "Davide Bramante
Pan_Estesìa. Tutta la bellezza che ho negli occhi", promossa dal
Museo che la ospita, prodotta e organizzata da Civita Sicilia.
"Una mostra nella mostra" dell'artista aretuseo che per la prima
volta espone nella sua città, in connessione con le sale del
palazzo svevo, gotico e catalano nel cuore dell'isola di
Ortigia, scrigno di tesori di una Siracusa intrisa di
contaminati linguaggi artistici.
Palazzo Bellomo offre uno spaccato quasi inedito della
scomparsa città medievale e dai manufatti lì conservati si
incammina una linea del tempo che dal VI secolo d.C. corre sino
al XIX: tante voci che raccontano la vivacità culturale
dell'area mediterranea tout court. Le creazioni di Davide
Bramante, dislocate lungo le sale, in dialogo con i marmi
bizantini o con Antonello da Messina, con le ceramiche aragonesi
o con i Gagini e Laurana, raccontano di un intimo amore per i
luoghi d'origine, Siracusa, che segnata da millenarie
stratificazioni ha sussurrato i codici oggi impressi sulla
pellicola fotografica e conservati dentro i vasi-contenitori; le
collezioni della Galleria Regionale incarnano per Bramante un
utero materno dell'arte, da cui tutto ha avuto inizio.
Celebre nel mondo dell'Arte Contemporanea per le fotografie
di città ideali, Davide Bramante vanta successi in esposizioni
nazionali e internazionali, come Cina, Corea del Sud e Stati
Uniti. L'incontro fra la sua fotografia artistica e la Galleria
rappresenta in chiave multisensoriale le profonde
"contaminazioni culturali" in essa presenti. L'esposizione, una
serie originale di fotografie e argille, tesse itinerari alla
ricerca dei significati profondi e nuovi custoditi dalle opere
d'arte. Punti di vista, linguaggi, stili, singole particelle di
colore e materia: tutto nella mostra è plurale, composito e
multiplo. Naturale conseguenza è la proposta di una non
curatela, o, se si preferisce, di una curatela non
convenzionale, governata ritmicamente da Laura Milani
(imprenditrice, manager ed esperta in strategie per
l'innovazione culturale). Da questi stessi concetti, nasce
l'idea di affidare a una coralità di voci il compito di
raccontare la mostra, le opere e l'artista stesso. Singoli
contributi, che sfruttano il format "video da social media" e
saranno fruibili dai visitatori nel percorso espositivo.
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