Far conoscere le bellezze di
Cosenza ma con una prospettiva decisamente diversa. E' questo
l'intento del progetto "Cosenza al buio" sviluppato dalla Sam
Odv, organizzazione di volontariato esperta in accessibilità e
autonomia delle persone con disabilità visiva, in partenariato
con l'Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti di Cosenza.
Il progetto, che si concretizzerà in un percorso itinerante
accessibile nelle vie e nei luoghi a carattere storico-culturale
di Cosenza, coinvolgerà quattro partecipanti vedenti che
verranno bendati e accompagnati da quattro ragazzi con
disabilità visiva, con il supporto del vicepresidente dell'Uici
Cosenza Roberto Crocco, esperto di autonomia e tifloinformatica,
e da William Gatto, operatore turistico di Cosenza, in una
passeggiata che li condurrà a scoprire i tesori
artistico-culturali di Cosenza.
Partendo da Piazza XV Marzo, davanti il teatro "Alfonso
Rendano", il percorso porterà gli otto partecipanti lungo i
pertugi della città vecchia per condurli fino al Museo
all'Aperto Bilotti, l'arteria artistica della Cosenza moderna.
L'elemento innovativo sta nell'approccio metodologico: scoprire
letteralmente al buio Cosenza innesca un mutamento della
prospettiva sul tema del turismo accessibile ed esperienziale
come opportunità di valorizzazione del patrimonio
artistico-culturale.
Le tre giornate, che cominciano oggi, vedranno
l'affiancamento di persone non vedenti e giovani ragazzi
vedenti, alcuni dei quali studenti di Scienze turistiche e beni
culturali dell'Unical, con lo scopo di innescare meccanismi
cooperativi e creare un'esperienza sperimentale di
peer-education in grado di divenire un modello di inclusione
attiva replicabile su larga scala. Saranno gli stessi soci Uici
di Cosenza ad avere un ruolo fondamentale nel guidare e
cooperare con i ragazzi bendati lungo l'itinerario.
"Cosenza al buio" grazie al processo di immedesimazione messo
in atto, ha lo scopo di sensibilizzare l'opinione pubblica sul
tema dell'accessibilità della mobilità urbana e del turismo
artistico-culturale dimostrando che con semplici accorgimenti
anche un non vedente può spostarsi liberamente per la città e
che la multisensorialità è l'unico presupposto di una cultura
aperta e alla portata di tutti.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA