Il Salone Internazionale dell'Automobile di Ginevra torna lunedì per una centesima edizione più leggera e più breve e dovrà mettersi alla prova dopo quattro anni di pausa legati in particolare alla pandemia di Covid-19. Quello che un tempo era un grande evento automobilistico primaverile, occuperà solo tre padiglioni del Palexpo, rispetto ai sei dell'ultima edizione del 2019.
Solo una manciata i grandi marchi presenti, con Renault -Dacia come unico gruppo europeo, e giganti cinesi ed elettrici come BYD o SAIC, con il suo marchio MG, così come l'americano Lucid. Assente la maggior parte dei produttori, come i tedeschi Volkswagen (Audi, Skoda, Lamborghini, Bugatti), Porsche, BMW, Mercedes e i gruppi Stellantis (Peugeot, Citroën, Alfa Romeo, Maserati), Toyota o Hyundai. I produttori erano abituati a presentare le loro ultime novità a Ginevra, in un terreno neutro e in pompa magna, con un debole per lo sport e il lusso. Porsche ha svelato per la prima volta la 356 coupé nel 1949, Jaguar la E-Type nel 1961 e, più recentemente, Alpine la sua A110 Berlinette.
L'edizione 2024 del GIMS dovrebbe essere segnata soprattutto da Renault con la presentazione della sua nuova R5, versione elettrica dell'icona degli anni '70-'80, fabbricata in Francia e proposta a un prezzo che si annuncia competitivo. Dacia presenterà la terza generazione del suo SUV di punta, il Duster, e un aggiornamento della sua piccola Spring elettrica.
Il produttore cinese BYD lancia in Europa il marchio di lusso Yangwang con l'enorme SUV di lusso U8. SAIC, proprietaria del marchio MG, presenta anche il marchio IM (per “mobilità intelligente”). La berlina L6 intende sfidare le auto elettriche di lusso europee con i suoi 800 chilometri di autonomia. Lunedì mattina una giuria di giornalisti dovrà inoltre assegnare il premio per l'auto internazionale dell'anno.
Il Salone dell'Automobile di Ginevra di marzo 2020 è stato cancellato pochi giorni prima della sua apertura a causa dell'esplosione del Covid-19. Da allora gli organizzatori hanno lanciato un nuovo salone automobilistico nell'ottobre 2023 in Qatar, con una seconda edizione prevista per il 2025.
"Siamo lieti di essere tornati. È essenziale che il Motor Show di Ginevra diventi ancora una volta una piattaforma importante a lungo termine, dove l'industria e il pubblico si incontrano", ha dichiarato il presidente del salone, Alexandre de Senarclens. "Siamo stati un po' dimenticati quest'anno da alcuni produttori. L'idea è di tornare ogni anno più grandi e più forti", ha sottolineato poi, confermando che il salone tornerà ogni anno.
Dal 26 febbraio al 3 marzo GIMS prevede di ricevere 200.000 visitatori, rispetto ai 600.000 di cinque anni fa. L’ingresso costa 25 franchi svizzeri (26,5 euro). L'evento svizzero vuole rinfrescare il suo concept, mentre molti produttori snobbano ormai i motor show pe contenere i costi - gli stand sono carissimi - o preferiscono le presentazioni online. Alcuni organizzano eventi propri per presentare le loro gamme, come Toyota a Bruxelles alla fine di novembre.
Il Motor Show di Parigi e il Mobility Show di Monaco hanno cercato di rinnovare la loro offerta per attrarre visitatori. Parigi è diventata più piccola, ma con una maggiore enfasi sui marchi, mentre Monaco ha posto l’accento sulla mobilità elettrica.
“Le fiere perdevano slancio già prima della pandemia, era necessario reinventare il modello”, ha sottolineato Sandro Mesquita, direttore della fiera. A Ginevra, i pochi grandi marchi avranno al loro fianco artigiani italiani come Kimera, Totem o ErreErre Fuoriserie, e lo svizzero Microlino, che propone un'auto piccolissima con apertura anteriore.
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