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Inclusione sulle piste, lo sci con una disabilità

Inclusione sulle piste, lo sci con una disabilità

Maestri dedicati, attrezzature, posti. Come godersi la montagna d’inverno

26 febbraio 2024, 16:42

di Alessandra Magliaro

ANSACheck

Adaptive athlete enjoying a winter day on the mountain - RIPRODUZIONE RISERVATA

Adaptive athlete enjoying a winter day on the mountain -     RIPRODUZIONE RISERVATA
Adaptive athlete enjoying a winter day on the mountain - RIPRODUZIONE RISERVATA

(di Alessandra Magliaro) - Temporanea o definitiva, grave o lieve, intellettiva o no, la disabilità può accompagnare le nostre vite ma non deve impedirci di vivere pienamente e una società può dirsi civile solo se fa di tutto per essere inclusiva e accogliente. E' un tema di diritto e convivenza, spesso affrontato da ANSA LIFESTYLE in tanti aspetti come il design, la moda, il make up, le innovazioni tecnologiche. E anche il tempo libero deve essere inclusivo (come il mare in estate di cui ANSA LIFESTYLE si è occupata qui)  anche se non sono molti i posti su cui attualmente si può contare, località adeguate con maestri formati, tecnologia, attrezzature specifiche come la carrozzina che è una specie di slitta montata su sci. E non si tratta solo di circuiti per le gare - L’attività agonistica internazionale è organizzata dal CIP Comitato Paralimpico Internazionale; per le principali competizioni vale il regolamento della FIS Federazione Internazionale Sci e dalla FISIP Federazione Italiana Sport Invernali Paralimpici - ma semplicemente piste per weekend, settimane bianche, vacanze adatte ai disabili visivi, standing e seduti secondo le 'categorie' di sci alpino.
In Italia ci sono tra le altre a Bardonecchia in Piemonte, a Livigno in Lombardia, a Predazzo in Trentino, al Passo del Tonale, ad Asiago in Veneto
Nuova è la La Fisdir Ski Race Cup nasce dall’idea che, per un disabile intellettivo, lo sci alpino sia uno strumento straordinario per creare energia positiva: autonomia, competenze ed autostima utili nello sport e nella vita. E' il primo circuito nazionale dedicato agli atleti con disabilità intellettiva e relazionale ed è molto più di una competizione sportiva. È un viaggio che è iniziato il 20-21 gennaio 2024 a Sestriere (TO) e attraversa luoghi come Tarvisio (UD), Folgaria (TN) e culminerà nella grande finale al Passo del Tonale (BS) il 23-24 marzo 2024.
Giulia Lamarca, travel blogger in carrozzina e Consulente di viaggio Everywhere di Skyscanner:  "Noi andiamo spesso in Francia, a Serre Chevalier: è una località molto attrezzata, sia d’estate che d’inverno, e propone moltissime attività adatte sia a persone con una disabilità che ai più piccoli, o a chi non ha esperienza di scii. Tra piste da bob, discese in bici, piste da scii e aree “baby”, per chi scia per la prima volta, il divertimento è assicurato. Anche il Trentino, nonostante io non ci sia ancora stata, dicesi essere particolarmente adatto e all’avanguardia per chi ha una disabilità, in particolare Folgaria, dove conosco il team che gestisce l’impianto.”, ha risposto all'ANSA.
La Francia ha una grande cultura della disabilità, soprattutto in fatto di sport invernali: sul Grand Massif Samoëns Morillon, in alta Savoia, c'è una struttura famosa che esiste da 50 anni la scuola Esf che opera direttamente sulle piste e tra chi prende lezioni di ciaspole, skateboard, discesa e gli sciatori più esperti, il via vai di persone con carrozzine con gli sci e accompagnatori non fa notizia tanto è inserita nel contesto (non a caso nel resort lì accanto ci sono numerose stanze per ospiti a mobilità ridotta). La sezione dedicata Handski, in collaborazione con l' associazione Samoëns Handi-glisse che fornisce gratuitamente l'attrezzatura necessaria, ha corsi per persone con disabilità unici o lezioni consecutive o semplicemente accompagna. C'è lo Sci tandem o FMS: Per persone di tutte le età, di tutti i pesi e di tutte le disabilità, anche senza alcuna autonomia. Con l'aiuto di un maestro, fa scoprire il paesaggio e il piacere dello sci. Dualski e Uniski: Per persone con disabilità agli arti inferiori fa accedere ai piaceri dello sci in modo indipendente dopo le lezioni. Kartski: Per persone con disabilità agli arti inferiori che non hanno abbastanza equilibrio per sciare su Uniski o Dualski. E infine trotiski: Per chi vuole sciare in piedi ma non ha abbastanza tono muscolare per farlo da solo, tipo emiplegico. E' un esempio che abbiamo avuto occasione di visitare, sperando ce ne siano sempre di più ovunque, prima di tutto in Italia.

Lo sci ha i suoi vantaggi (per il benessere psicofisico)

Lo sport rappresenta per moltissime persone un momento di benessere psicofisico e di socialità, aiuta tutti gli atleti, agonisti e amatoriali, ad entrare in contatto profondo con le proprie emozioni e ad imparare a gestirle con naturalezza. Inoltre, abitua a darsi degli obiettivi fondamentali per raggiungere traguardi importanti e allenare la propria mente a rilassarsi per migliorare le proprie performance. Infine, favorisce il rispetto un sistema di regole importante di squadra e di condivisione. La Dott.ssa Adelia Lucattini, Psichiatra e Psicoanalista della Società Psicoanalitica Italiana e dell'International Psychoanalytical Association, affronta il tema del benessere psicofisico legato ad uno sport in particolare, come lo sci.
Quali benefici offre lo sci?
"Lo sci aumenta la consapevolezza di sé e del proprio corpo, la propriocezione, la coordinazione, il sapersi muovere con un equipaggiamento indosso, che impegna tutto il corpo, non solo gambe e piedi. Imparare una nuova tecnica, affrontare le discese, dà sicurezza e rende orgogliosi dei propri risultati. Inoltre, è un modo per conoscere la montagna e posti nuovi che si possono raggiungere soltanto sugli sci. Misurarsi con le piste padroneggiando sempre meglio la tecnica, infonde fiducia nei propri mezzi e capaci di affrontare gli “ostacoli” per gradi, aumentando poco alla volta il grado di difficoltà. Psicologicamente, la diversa prospettiva da cui si guardano le cose, abbracciare montagne e valli con lo sguardo, orienta le prospettive mentali, amplia le vedute, abitua alla diversità e alla complessità. Importantissime, le nuove esperienze sensoriali, il colore bianco della neve, i boschi, il vento, il sole d’inverno, il silenzio, il diverso suono della propria voce, l’eco, il tipico fruscio degli sci che solcano la neve, sono esperienze che a partire dai cinque sensi, si stratificano e radicano naturalmente nell’inconscio. Tutti questi fattori espandono la capacità di pensare. L’essere circondati da paesaggi meravigliosi, da viste di cime incontaminate e pendii alberati insegna a valorizzare e apprezzare le ricchezze naturali. Inoltre, le montagne stimolano l'immaginazione, migliorano la capacità di osservazione ed espandono il piacere fisico e la sensazione di tranquillità".
Cosa insegna in particolare lo sci?
"Lo sci insegna a osservare le persone nel loro elemento naturale, l’osservazione in psicoanalisi come nella vita è la base di ogni apprendimento. Sciare mette in condizione di apprendere a osservare se stessi e apportare cambiamenti sulla base delle proprie riflessioni. Inoltre, ci porta a concentrarci e a guardare dove ci si trova in quel preciso momento e a fare ciò che è necessario nell’ hic et nunc, per poter raggiungere il punto di arrivo che ci si è prefissati. Alla fine del percorso, voltarsi a guardare la montagna rende consapevoli del percorso, soddisfatti dei propri sforzi, orgogliosi dei propri sforzi e di se stessi. Lo sci insegna che il sacrificio paga, sempre, abitualmente è legato a periodi di vacanza, a una pausa dalla nostra vita di tutti i giorni, ma può essere un modo di pensare e una buona abitudine da inserire nelle proprie abitudini. Lo sci come modus vivendi, non solo come attività sportiva. Preparandosi a solcare le nevi s’imparano molte cose: la giusta attrezzattura per ogni disciplina (sci alpino, fondo, snowboard, Telemark, sci-alpinismo, etc.); il valore di “guadagnarsi” ogni metro tra curve, discese e risalite; la sicurezza personale e degli altri, le regole necessarie da rispettare (l’uso del casco, le precedenze, et.); il rispetto del livello tecnico del proprio partner o degli amici, senza forzarli se più capaci e senza sentirsi “inferiori” se principianti. Ognuno ha una propria padronanza della disciplina, un proprio stile, propri tempi e obiettivi personali. Appresa la tecnica, ognuno si avventura dove vuole, quanto crede, dove può, senza forzarsi né dover dimostrare nulla a nessuno. Lo sci insegna la solidarietà, ognuno scia da solo, ma nel contempo, insieme agli altri. La sicurezza non è un’“optional”, la montagna ha le sue regole e vanno rispettate. La montagna chiama compagnia e chiede di essere sempre sobri, di essere vigili seppur nel divertimento, invita alla prudenza. Non c’è divertimento senza sicurezza".
Perché insegnare lo sci ai bambini?
"Sciare è molto divertente, inoltre è ottimo per i piccoli sempre alla ricerca di novità, curiosi di imparare e alla scoperta di “avventure”, che in montagna sono sempre entusiasmanti. I bambini sono desiderosi di conoscere e naturalmente portati verso attività diverse da quelle abituali, purché queste, siano insieme ai genitori o adulti che conoscono, come i loro insegnanti. Se lo sci è appreso da piccoli unisce il piacere per questa attività all’amore per la montagna, l’apprendere una disciplina, giocando a fare esperienze stando in gruppo, il movimento in un ambiente benefico per salute. Imparare a sciare da piccoli è il momento migliore, perché i più piccoli si appassionano rapidamente alla neve e apprendono velocemente, in modo intuitivo, gli automatismi di questo sport. È una sorta di “imprinting”, che resta nella memoria inconscia, fisica, psichica e sensoriale per tutta la vita, associato al ricordo e al piacere di quei momenti".
Dott.ssa Lucattini, lo sci, oltre ad allenare i muscoli e il cuore, può ridurre lo stress?
"Certamente è un ottimo sport per mantenere i bambini in una buona forma fisica, migliorando la loro salute, dell’apparato muscolo-scheletrico, respiratorio e cardiovascolare. Migliora l'elasticità, la forza, il benessere generale, infonde una sensazione di piacere attraverso la liberazione di endorfine. Inoltre, essendo uno sport praticato in altura, aiuta quei bambini che soffrono di asma allergico, per la rarefazione dell’ossigeno favorisce l'aumento dei globuli rossi, che rimane anche al rientro a casa. Di cruciale importanza per il benessere psicologico è il silenzio tipico della vita in montagna. Un adeguato periodo di “disintossicazione” dall'inquinamento acustico, in cui i bambini sono immersi in città, in classe, in palestra, a casa, è senz'altro fondamentale. Inoltre, è un ambiente privilegiato in cui non è possibile utilizzare gli strumenti elettronici o in caso, solo per poco tempo; quindi, favorisce una separazione piuttosto indolore da tutti i device grazie all'attività fisica di giorno, alla stanchezza serale e alla scoperta di giochi e di attività alternativi. Infatti, in tutte le località di montagna, si possono trovare attività serali di canto, giochi in gruppo, recitazione, etc., da cui i bambini vengono letteralmente “rapiti” e che imparano giocando".

Alimentazione e benessere in montagna d'inverno

 

La montagna è slow con le ciaspole

 

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