"Da persona libera da qualsivoglia
appartenenza, ma cittadina attenta ai bisogni ed alle difficoltà
di una città, sfilacciata nel suo tessuto sociale, impoverita,
che perso, nella sostanza, il ruolo di 'città capoluogo', oggi,
spenta, sopravvive asfitticamente, rigettando le forze migliori
ed i suoi giovani, ho accettato di mettermi in gioco": è uno dei
passaggi più significativi della nota con la quale l'avvocata
Angela Pignatari ha annunciato che non accetterà la candidatura
a sindaco di Potenza, che le era stata offerta da "Basilicata
Possibile".
Pignatari ha spiegato di aver dato la sua disponibilità
"nell'ottica di superare lo stallo determinato dalle singole
forze del centrosinistra, ferme sulla proposizione dei propri
nomi di riferimento". Nel sottolineare i propri "senso civico e
rispetto ed affetto per i miei concittadini che, credo
fermamente, abbiano il diritto di ricominciare a vivere in una
città che sappia rispondere ai bisogni di tutti, che sappia
accogliere e che, guardando al futuro, recuperi potenzialità ed
attrattività", Pignatari ha ringraziato "quante e quanti, in
questi pochi giorni, mi hanno investito della loro stima ed
affetto; ringrazio di cuore quelle tante donne che in me hanno
visto una bella possibilità di rappresentanza, oltre che,
naturalmente, Valerio Tramutoli e Basilicata Possibile, Avs. e
Movimento 5 Stelle che, sul mio nome, hanno superato ogni
divergenza. A differenza - ha aggiunto - del Partito Democratico
che ha ritenuto di non poter rinunciare al proprio candidato
nell'ottica di una scelta unitaria del centrosinistra". Infine,
Pignatari ha espresso l'auspicio che Potenza sia guidata "da un
sindaco che riaccenda energie positive, senso di appartenenza,
circoli virtuosi, così da costruire un percorso
politico-amministrativo da 'città capoluogo' proiettata nel
futuro".
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