E' vero che, dalla Liguria alla Sicilia, si moltiplicano le aziende vinicole che praticano l'affinamento dei vini under water?
Vantaggi di questa pratica enologica e prime degustazioni

Redazione ANSA
28 febbraio 2024 - 15:59
tante le aziende vinicole che praticano l'affinamento dei vini under water © ANSA

Cosa verifichiamo

Se è vero che dalla Liguria a Marsala, dall'Elba al Molise, sono tante le aziende vinicole e gli enti di ricerca che investono tempo e risorse sui cosiddetti vini under water, affinati dunque sotto il livello del mare e a diverse decine di metri di profondità. Ecco perché.

 

Analisi

Sì, è vero che il panorama degli under water wines è ormai ampiamente variegato in Italia, e sembrano ormai ben testati i benefici nell'affinare i vini sotto il livello del mare, attorno a 50 - 60 metri di profondità. Lo ha detto Antonello Maietta, già presidente nazionale Ais (Associazione italiana sommelier) e presidente di Jamin Portofino UnderWaterWines (jaminsr.com) che ha brevettato un metodo di immersione e cantinamento ecosostenibile con monitoraggio in blockchain, in occasione del ciclo di incontri e di assaggi dei vini in subacquea promossi dalla Associazione italiana sommelier del Lazio (www.aislazio.it).

I primi a sperimentare questa tecnologia sono stati gli spagnoli, gli italiani subito dopo creando una storicità sugli spumanti, ma avviando anche sulla sperimentazione su alcuni passiti e addirittura alcune tipologie di liquori. Dal Tirreno all'Adriatico, sottolineano i ricercatori, va ora costruita una letteratura scientifica sulla sperimentazione avviata sui vini bianchi, rosati, rossi, passiti, e su alcuni spirits. Ma l'Italia, su scala globale, è avanti sulla sperimentazione. L'Italia è inoltre apripista nella ricerca: ha pubblicato per prima una ricerca dell'Università di Firenze, istituto Dagri, nella rivista di Assoenologi, ora in traduzione e quindi in via di pubblicazione a livello internazionale. Più di recente anche i francesi hanno avviato qualche sperimentazione sugli Champagne.

"Ci sono dei benefici - ha evidenziato Maietta - in termini organolettici, quindi il vino incrementa alcune delle sue peculiarità, ma soprattutto in termini di risparmio di suolo e più in generale vantaggi ambientali legati al risparmio di energia. In anteprima a Roma sono stati degustati nel primo incontro sei tipologie di vini di denominazioni di origine di sei regioni diverse, con campioni dello stesso vino affinati sia in subacquea che a terra. Obiettivo di questo banco di assaggio comparativo è dimostrare che i campioni in assaggio sono diversi: ci sono prodotti che in affinamento subacqueo diventano un pelino più buoni, soprattutto se rispondono a determinate caratteristiche. In particolare incrementano il profilo organolettico e acquisiscono una opportunità di evoluzione nel tempo maggiore. L'ambiente sottomarino rallenta infatti l'invecchiamento del vino. Si deve tuttavia partire da un vino fatto bene, ben caratterizzato e ben vinificato e poi l'affinamento, al buio e a temperature costante, sotto una pressione subacquea significativa di 5, 6 atmosfere aiuta  e qualifica l'evoluzione.

Il mercato degli under water wines è attualmente molto di nicchia, nel 2022 nel mondo intero sono state prodotte circa 400mila bottiglie di vini affinate in subacquea, di queste 120 mila sono nei fondali italiani. Una inezia ma i numeri di questo comparto pionieristico sono in crescita.

L'operazione di immersione del vino in apposite ceste ha un costo, stimato da Ais Lombardia, di circa 25 mila euro e necessita di competenze specifiche atte al lavoro in immersione dopo 30-50 metri di profondità, non così semplici da reperire. Non a caso la prima azienda a brevettare questa metodologia si chiama Jamin che deriva dalla parola dei marinai genovesi "giaminare", lavorare duro.

 

Conclusioni

 Ci sono benefici nei vini affinati under water e ci sono vantaggi per tutti noi, dal risparmio del suolo a quello di risorse energetiche. A testarlo una degustazione comparativa promossa dall'Associazione italiana Sommelier del Lazio (www.aislazio.it) a Roma che ha messo in luce i passi avanti compiuti nella sperimentazione di questa pratica subacquea in campo enologico e i risultati in degustazione. Secondo gli esperti degustatori i vini acquisiscono una opportunità di evoluzione nel tempo maggiore. L'ambiente sottomarino rallenta infatti l'invecchiamento del vino. Dunque  l'affinamento al buio e a temperature costante, sotto una pressione subacquea significativa di 5, 6 atmosfere aiuta e qualifica l'evoluzione enologica.

 

Fonti

Associazione italiana sommelier delegazione Lazio

Antonello Maietta, già presidente Ais e presidente Jamin Portofino UnderWaterWines

Gruppo di ricerca Dagri dell'Università di Firenze

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