Per il Parco Nazionale della
Maiella inizia un importante percorso di ricerca scientifica,
grazie ai finanziamenti ottenuti partecipando al bando pubblico
del Cnr finalizzato a monitoraggio, valorizzazione e ripristino
della biodiversità in aree protette, nel programma di ricerca
del Centro Nazionale della Biodiversità "National Biodiversity
Future Center (Nbfc)", a valere sulle risorse del Pnrr.
La proposta progettuale finanziata, "Monitoraggio di habitat
e specie animali interessate dai cambiamenti climatici", si
traduce nell'attività di "Monitoraggio della Biodiversità
Altomontana del Parco della Maiella": i tecnici dell'Ente Parco,
insieme ai partner delle università di Perugia e di Teramo,
avvieranno un monitoraggio a medio e lungo termine della
biodiversità in diversi ambienti d'alta quota, con particolare
attenzione a specie target interessate dagli effetti dei
cambiamenti climatici; il tutto per valutarne stato e pressioni,
vulnerabilità, capacità di resistenza e/o resilienza, e per
individuare interventi in grado di garantire uno stato di
conservazione soddisfacente.
Le perturbazioni indotte dai cambiamenti climatici sulla
biodiversità sono maggiormente importanti per le componenti che
mostrano bassa valenza ecologica (stenoecie), come specie
vegetali e animali che vivono sopra il limite superiore del
bosco in Appennino, definite "relitti glaciali" o a ridotta
distribuzione geografica (es. endemiche microterme).
Il Massiccio della Maiella è interessato da oltre vent'anni
da studi sulla vegetazione erbacea nelle aree d'alta quota con
la rete europea di monitoraggio ecologico del progetto Gloria
(GLObal Research Initiative in Alpine ecosystems), coordinato
per l'Italia centrale dall'Università degli Studi del Molise con
la diretta collaborazione del Parco. Il progetto si svilupperà
in 4 azioni principali distribuite in 20 mesi, da marzo 2024 a
ottobre 2025. "L'accesso a questo finanziamento è stato
possibile grazie alla chiara e riconosciuta professionalità dei
colleghi dei Servizi Biodiversità e Veterinario" commenta
Luciano Di Martino, direttore e Responsabile del Servizio
Biodiversità e Ricerca del Parco.
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