Benigni, il film di Allen sembra la storia di Bossi
Penelope Cruz, Allen e' di un'intelligenza superiore
14 aprile, 16:01Correlati
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di Alessandra Magliaro
Colpito da incredibile evanescente successo: in To Rome with Love Roberto Benigni, al servizio della satira graffiante di Woody Allen è Leopoldo Pisanello, un colletto bianco piccolo borghese come cento mila altri che si ritrova filosofico maitre a penser nei telegiornali, inseguito dai paparazzi, sedotto da donne bellissime, invitato alle prime cinematografiche. "E' il simbolo del famoso quarto d'ora di notorietà, tutti vogliono provarlo e con il tocco di Allen tutto questo accade in un modo favolistico e reale al tempo stesso", dice Benigni, mattatore oggi alla presentazione del film, che stasera all'Auditorium Parco della Musica avrà la premiere mondiale con il cast quasi al completo e poi sarà in sala dal 20 aprile distribuito da Medusa che lo ha coprodotto, in ben 600 copie. Roberto Benigni scherza da par suo, strappando applausi come quando così sintetizza il film: "macchine, donne, fama senza nessun merito. Sembra la storia di Renzo Bossi, ma all'epoca delle riprese non era così, c'era Berlusconi presidente del consiglio, le escort, le feste, pure Bossi in verità e il sole. Oggi invece piove, ci sono gli esodati, è cambiato tutto". "Volevo raccontare di un uomo comune investito dalla fama. Tutti sono curiosi di conoscere le sue opinioni", dice Allen, "se questo è lo spirito dei tempi non so".
Ma Benigni incalza: "in questi anni abbiamo citato spesso i film di Allen, Il dittatore dello stato libero di Bananas. Oggi è fin troppo facile fare la citazione: 'Prendi i soldi e scappa, anzi senza scappa, prendi i soldi e basta. E poi Crimini e misfatti, Criminali da strapazzo. Allen va sempre oltre la realta', è l'unica persona al mondo che riesce nei suoi film ad unire Bergman e Groucho Marx, Ingmar Marx o Groucho Bergman. Fare oggi qua lo spiritoso davanti a lui è come cantare All'alba vincerò davanti Pavarotti o suonare il piano davanti a Mozart. Sul set cercavo di capire tutto, anche dove metteva la macchina da presa, dirigeva gli attori con uno sguardo e questo è un grande dono". Benigni scherza pure sulla segretezza del film, una trama tenuta nascosta, come d'abitudine per Allen. "Ho avuto la sceneggiatura di contrabbando e per soli 10 minuti. Chi me l'ha fatta vedere ha sottolineato, io non ti ho dato niente. Ma che dire? E' una di quelle occasioni in cui si dice sì a prescindere. Allen è un grande del secolo, fra 100 anni rifacendo Midnight in Paris si metterà lui tra i grandi come Matisse. Allen - aggiunge Benigni con le sue poetiche immagini allegoriche - è come una nevicata d'agosto o un'eclissi di luna". Ma sul perché Allen abbia scelto Benigni, lo stesso Roberto si esprime così: "Dopo Penelope Cruz ed Ellen Page sono il più bello del cast di sicuro. Mi ha scelto per la bellezza insomma". Benigni durante le riprese ha vissuto momenti alla Pisanello: "alla fine del set ci inseguivano veramente i fotografi. Alla Garbatella si è fermata una ambulanza con la sirena accesa, mi ha visto e si è fermata, sono scese due persone che mi hanno fatto le foto: 'Mortacci tua - hanno detto - dai ora annamo a pija il malato'. A quella scena Woody ha commentato: 'only in Italy, solo in Italia, che in effetti poteva anche essere il titolo del film''.
PENELOPE CRUZ, ALLEN E' DI UN'INTELLIGENZA SUPERIORE - "Adoro Woody è una personalità speciale, una sorpresa ogni giorno. La sua intelligenza è superiore, pari al suo senso dell'umorismo. Per me è una persona molto importante" dice un'adorante Penelope Cruz ad un compiaciuto Allen. La Cruz che nel film è una escort in miniabito rosso e tacchi abissali è al secondo film con Woody (Vicky Cristina Barcelona prima di To Rome with Love): "é sempre se stesso e questo è bellissimo, il set è sempre troppo breve con lui, e potrei andare avanti a lungo", aggiunge mentre il regista accanto a lui fa ridere tutta la stampa dicendo: "continua pure, ti stai appena scaldando"