Assad riappare in moschea, resta giallo vice
Rais torna in pubblico dopo l'attentato di luglio
20 agosto, 21:25Correlati
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di Claudio Accogli
Il presidente siriano Bashar al Assad ricompare in pubblico per la fine del Ramadan, mentre gli attivisti siriani contano nell'ultimo mese quasi 5.000 morti in quella che oramai non può che definirsi una vera e propria guerra civile, arrivata al diciassettesimo mese. E mentre gli Osservatori dell'Onu lasciano la Siria - gli ultimi partiranno dopo la mezzanotte, allo scadere del mandato - emerge un sempre maggior coinvolgimento degli 007 occidentali nel conflitto. Assad ha partecipato nella moschea di Damasco Rihab al-Hamad alla preghiera dell'Eid el-Fitr, che segna la fine del Ramadan. Nelle immagini mostrate dalla tv di Stato, il rais prega con a fianco alti responsabili del suo regime, dal primo ministro Wael al-Halaqi al capo del Parlamento Jihad Lahham.
L'occasione per smentire le voci sulla diserzione del suo numero due, il vicepresidente Faruq al Sharaa, era ghiotta. Ma il politico sunnita non c'era nella moschea. E le voci sulla sua defezione si rincorrono ancora oggi, con fonti libanesi ed israeliane che sostengono che Assad avrebbe già deciso un nuovo vice, forse il ministro dell'Interno Mohammad al-Shaar. A 48 ore dalla presunta defezione, smentita dal regime con un comunicato, è ancora mistero su Sharaa: secondo fonti dell'opposizione sarebbe agli arresti, secondo altre ancora nascosto in attesa di poter fuggire in Giordania dalla sua città natale, Daraa.
E a Daraa, da cui è scaturita la rivolta siriana 17 mesi fa, quando l'arresto di un gruppo di ragazzini che inneggiava slogan anti-regime ha fatto esplodere le prime proteste poi dilagate in tutto il Paese, anche oggi gli attivisti hanno denunciato bombardamenti pesanti, con gli aerei, l'artiglieria, i carri armati, oltre allo spiegamento dei cecchini sui tetti della città. Nel mese di Ramadan, stimano i comitati di coordinamento locale, nella città a circa 100 km a sud di Damasco i morti sono stati 506. In tutto il Paese il tributo di sangue è stato quasi di 5.000 morti, tra i quali 445 bambini e 342 donne: 1.540 persone sono state uccise a Damasco e nei suoi sobborghi, 943 ad Aleppo, 568 a Idlib, 539 a Homs, a Dayr az Zor e nella sua provincia 419. Altri 225 a Hama. Oggi in tutta la Siria ci sono state dimostrazioni contro il regime, e in numerose località si sono registrati scontri. Il bilancio sarebbe di qualche decina di vittime, basso in confronto ai dati degli ultimi giorni.
Intanto, emerge che gli 007 di Sua Maestà hanno aiutato i ribelli siriani a lanciare devastanti attacchi contro le forze fedeli al regime, ha raccontato una fonte dell'opposizione siriana al Sunday Times, secondo la quale le autorità britanniche "sono a conoscenza e approvano al cento per cento" i segnali che le basi dell'intelligence a Cipro passano attraverso la Turchia alle truppe ribelli dell'Esercito siriano libero (Esl). Il tedesco Bild, dal canto suo, spiega che alcune navi dei servizi segreti tedeschi sono ormeggiata davanti alle coste siriane per 'spiare' i movimenti delle truppe di Assad e passare informazioni ai ribelli.
Il New York Times aveva già rivelato la presenza di team della Cia in Turchia che armano i ribelli. La missione del nuovo inviato dell'Onu e Lega Araba Lakhdar Brahimi sembra davvero impossibile, e le prima uscita dell'algerino, che non si è voluto esprimere sulla cacciata di Assad - "non sono abbastanza informato su ciò che sta accadendo" - ha scatenato le ire del Cns, che ha chiesto scuse ufficiali.