Bernanke: rischi su crescita, lunga strada ripresa
Frena industria Cina, rallentano anche Usa
02 agosto, 19:26NEW YORK - E' cauto e mette in guardia: la strada per una piena ripresa economica americana è ancora lunga. I freni alla crescita persistono e sono legati alla crisi di bilancio dei governi statali e locali, ma anche alla disoccupazione che fa sentire i suoi effetti sulla fiducia e sui consumi. Il presidente della Fed, Ben Bernanke, ribadisce che la crisi finanziaria è ormai alle spalle, con l'economia che si è stabilizzata ed è tornata a crescere. "Molte sfide restano da affrontare: a ogni livello di governo è essenziale gestire i problemi di bilancio per assicurare la resistenza e la dinamicità della nostra economia". Il pil americano nel secondo trimestre è cresciuto del 2,4%, meno del previsto. A confermare un rallentamento dell'Azienda America, in attesa dei dati sul mercato del lavoro che arriveranno venerdì, è anche l'andamento dell'attività manifatturiera: a luglio l'indice Ism è sceso a 55,5 dal 56,2 di giugno. Si tratta del terzo mese consecutivo di rallentamento e del risultato peggiore da dicembre. La spesa edilizia, invece, é salita dello 0,1% in giugno, al di sopra delle attese degli analisti. I dati arrivano mentre si fa sempre più acceso il dibattito sulla possibilità di una nuova recessione americana, dovuta in parte anche agli eventi oltreoceano. Oltre alla crisi del debito europea, indicazioni negative arrivano anche dalla secondo economia mondiale.
Lo scorso mese l'indice dei direttori acquisti (pmi), che misura l'andamento del settore manifatturiero, è risultato pari a 49,4, scendono per la prima volta in 16 mesi sotto quota 50 punti, soglia che separa l'espansione dalla contrazione. Un calo - scrive il Financial Times - che riflette gli sforzi del governo per frenare la speculazione immobiliare, attraverso una stretta sul credito, e che trova eco in altre importanti economie asiatiche, a conferma del rallentamento della crescita globale nel secondo semestre dell'anno. Gli Stati Uniti "hanno sperimentato una profonda recessione innescata dalla più dura crisi finanziaria dalla Grande Depressione. Ora la crisi sembra essere alle spalle e l'economia stabilizzarsi e tornare a crescere. Ma la strada per raggiungere una piena ripresa è ancora lunga, con molti americani alle prese con la disoccupazione, i pignoramenti e i risparmi persi", spiega Bernanke, definendo "vertiginosa" la contrazione dell'economia alla fine del 2008 e all'inizio del 2009. "La recessione ha messo a dura prova i bilanci dei governi statali e locali. Con condizioni economiche ancora lontane dalla normalità, i bilanci statali rimarranno probabilmente sotto stress ancora per un determinato periodo, lasciando i governatori e i legislatori alla ricerca di un bilancio fra il cercare di mantenere i servizi essenziali e, allo stesso, rispettare gli obblighi di bilancio". Fra i freni alla crescita Bernanke individua un mercato immobiliare ancora debole e condizioni finanziarie che negli ultimi mesi sostengono meno la crescita. 'Dal momento peggiore della crisi, lo stato del sistema bancario americano e' decisamente migliorato", anche se "le condizioni di credito restano strette".