Primo maggio, a Rosarno per il lavoro e la legalità
Manifestazione nazionale a Rosarno di Cgil, Cisl e Uil. I sindacati, 15 mila i partecipanti
01 maggio, 17:07
ROSARNO (REGGIO CALABRIA) - I sindacati rilanciano l'allarme occupazione e scendono in campo contro il lavoro nero, le mafie, il razzismo, lo sfruttamento degli immigrati, ma anche dei bambini, pure loro in alcuni casi costretti in schiavitù nelle periferie delle città industriali del nord. Da Rosarno, dove si è svolta la manifestazione di Cgil, Cisl e Uil per il primo maggio (15 mila i partecipanti, secondo gli organizzatori) riaffermano, compatti questa volta, i valori della solidarietà e dell'integrazione.
Il leader della Cgil, Guglielmo Epifani, ha sollecitato un "piano straordinario per il lavoro"; il numero uno della Cisl, Raffaele Bonanni, un bonus per le imprese che assumono giovani, donne e ultracinquantenni; il segretario della Uil, Luigi Angeletti, un'azione comune con imprenditori e politici contro il lavoro nero. Rosarno è ormai un simbolo, dopo che la cittadina calabrese èdiventata i primi di gennaio teatro di duri scontri tra immigrati, impiegati nella raccolta degli agrumi, e parte della popolazione locale.
Ma di Rosarno ce ne sono tante, e non solo al sud. Il primo maggio quest'anno cade nel momento più drammatico della crisi occupazionale. Per questo, Epifani incalza: serve un "vero e proprio piano, sono tante le aziende che chiudono nel nord, al centro e al sud". E chiede per gli immigrati di consentire loro di restare in Italia finché gli ammortizzatori sociali gli permettono di vivere.
Per non tornare alla clandestinità. Bonanni ha sollecitato, per fronteggiare la crisi, una riunione dei presidenti delle regioni per fare il punto della situazione, soprattutto meridionale, per poi arrivare ad una verifica col governo centrale. Ha tuonato contro i "mercanti di braccia che vivono sul sangue degli immigrati" nei confronti dei quali ci vuole il "pugno di ferro". Ha rilanciato sul fisco chiedendo una revisione delle norme. Priorità anche per Angeletti, convinto pure che vanno tagliati gli alti della politica. E che, sul lavoro nero, ha detto che il problema 'non lo risolve solo lo Stato. E' una questione che riguarda tutti".