Luogo - Edificio di culto

Chiesa del Gesù Nuovo

Luogo: Calata Trinità Maggiore, 6-18, Napoli

La Chiesa del Gesù Nuovo, così chiamata per distinguerla da quella del Gesù, è una delle più importanti Basiliche di Napoli. L'edificio fu progettato da Novello da San Lucano per volere di Roberto Sanseverino, Principe di Salerno. Ultimato nel 1470, il Palazzo era celebre per la bellezza delle sale affrescate e del giardino, oltre che per essere il centro della cultura napoletana rinascimentale e barocca. Alla fine del '500, il complesso fu venduto ai Gesuiti, che lo sventrarono completamente e lo consacrarono nel 1601. I lavori di ricostruzione e completamento della Chiesa durarono a lungo: la struttura fu rinforzata e il De Matteis completò la cupola con la rappresentazione della "Gloria della Vergine". Nel 1767, la Chiesa passò ai Francescani Riformati. A causa di successivi crolli, la cupola fu abbattuta (poi sostituita da falsa-cupola) e la Chiesa rimase chiusa per circa trent'anni. Durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, una bomba cadde sul soffitto e rimase inesplosa: oggi è esposta all'interno della Chiesa. La facciata rimane quella di Palazzo Sanseverino: caratterizzata da particolari bugne "a punta di diamante" eseguite da maestri scalpellini locali e dal portale marmoreo. Le bugne recano segni particolari, interpretati nel 2010 dallo storico dell'arte Vincenzo De Pasquale e i musicologi ungheresi Csar Dors e Lòrànt Réz come lettere aramaiche, note di uno spartito da leggere da destra verso sinistra e dal basso verso l'alto: si tratta di un concerto per strumenti a plettro della durata di tre quarti d'ora. L'interno barocco, a croce greca, presenta una ricca decorazione marmorea realizzata dal Fanzago nel 1630. La cupola, ricostruita da Ignazio di Nardo e consolidata da una struttura in calcestruzzo armato, presenta una calotta sferica scandita dalle finestre lunettate. Il transetto è abbellito da opere pittoriche di Jusepe de Ribera, sculture di Cosimo Fanzago, tele di Luca Giordano e Fabrizio Santafede. Nella navata si aprono tre cappelle per lato, con decorazioni marmoree e pregiati dipinti.

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