MONASTIER (TREVISO) - Nell'ultimo anno Sace (Gruppo Cdp) è intervenuta a favore di 3.600 imprese del Nordest, in particolare Pmi, mobilitando 3,5 miliardi di euro a sostegno di esportazioni ed investimenti e la controllata Simest, in Veneto, ha in portafoglio 18 partecipazioni per 22 milioni di euro. Sono alcuni dati resi noti, a Monastier, nel corso di un convegno promosso dalle due società di supporto all'internazionalizzazione dal titolo "Re-action. Export calling" al quale hanno partecipato, oltre agli Ad di Sace, Alessandro Decio, e di Simest, Andrea Novelli, anche i vertici di varie società venete che hanno usufruito dei servizi dell'una o di entrambe le sigle del gruppo cassa depositi e prestiti.
In generale, secondo il rapporto sulle esportazioni elaborato da Sace, la dinamica del business internazionale dell'area triveneta nei primi sei mesi del 2016 ha espresso una crescita del 2,1% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, il quale si è chiuso con volumi esportati vicini ai 78 miliardi di euro, corrispondenti a circa il 18% del totale nazionale.
A contribuire al fatturato straniero, si legge ancora nella relazione, sono stati soprattutto (pari al 68% dell'export complessivo) i prodotti provenienti da cinque settori chiave, ossia la meccanica strumentale, il tessile e abbigliamento, altre attività manifatturiere, come gioielli, mobili, giochi e articoli sportivi, infine i prodotti in metallo e gli alimentari e bevande.
Per quanto riguarda invece i mercati di destinazione, al di là dell'area Ue che rappresenta per la società assicurativa e finanziaria lo sbocco preferenziale, le previsioni di Sace individuano una serie di canali rivolti soprattutto ai mercati emergenti i quali esprimono profili di rischio differenziati e in genere non trascurabili. Fra questi sono Emirati Arabi, Arabia Saudita e, in prospettiva, l'Iran. Quindi la Corea del Sud, la Cina , il Messico e gli Stati Uniti. I paesi a maggiore rischiosità sono la Grecia e la Russia, un mercato, quest'ultimo, che Decio ritiene in ogni caso "importante per il nostro paese".
"Qui l'Italia, Triveneto compreso, sono sempre stati ben posizionati - ha sottolineato Decio - e noi continueremo ad essere aperti e, nei limiti del contesto e nel rispetto della regolamentazione, a sostenere le operazioni delle nostre imprese".
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