Il Veneto è protagonista in
Europa nel campo della sanità e della promozione di politiche a
favore di un invecchiamento attivo. Termina oggi il progetto
europeo 'Urban Health Centres 2.0' sulla sperimentazione di
nuovi modelli d'integrazione socio-sanitaria che, coordinato
dall'Erasmus Medical Center di Rotterdam, ha coinvolto altre 4
città europee (Valencia in Spagna, Pallini in Grecia, Manchester
nel Regno Unito, e Rijeka in Croazia). Fra i sostenitori
dell'iniziativa c'è anche la Regione Veneto attraverso la Rete
Europea per l'Inclusione Sociale (Elisan) e quella delle
Autorità impegnate in campo sociale (Ensa), di cui fa parte.
Scopo di UHC 2.0 è sperimentare nuovi modelli sanitari per le
persone anziane che siano poi esportabili in altre zone
d'Europa, come il Veneto. Un tema sul quale la Regione sta
lavorando anche attraverso una legge in fase di approvazione
sull'invecchiamento attivo e in salute, che vuole guardare agli
anziani come risorse e non solo come soggetti da assistere. Il
lavoro regionale sia a livello territoriale che europeo sta
pagando anche in termini di fondi Ue attirati sul territorio. È
stato recentemente approvato il progetto europeo Sefac (Social
Engagement Framework for Addressing the
Chronic-disease-challenge), che prevede il coinvolgimento di
volontari formati nell'assistenza agli anziani, al quale la
regione partecipa attraverso Elisan e l'Israa di Treviso. Su 1,5
mln totali del progetto, circa 260mila euro finiranno in Veneto
per finanziare attività ad esso legate.
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