Fare rete, rendere l'Ue più
vicina alle realtà locali e spiegare in che modo il Piano
Juncker può finanziare lo sviluppo della macroregione alpina
(che in Italia comprende Liguria, Friuli Venezia Giulia,
Piemonte, Valle d'Aosta, Lombardia, Veneto, e le provincie
autonome di Trento e Bolzano). Se n'è parlato durante il terzo
incontro di 'Amici di Eusalp', presso la rappresentanza della
Regione Tirolo, sud Tirolo e Trentino a Bruxelles.
"Eusalp è una cornice per facilitare le cooperazioni ma anche
per promuovere investimenti su scala regionale" ha spiegato
Andrea Mairate, della Direzione generale REGIO della Commissione
Ue, specificando che oltre agli investimenti in trasporti ed
energia non bisogna perdere di vista quelli nelle competenze
digitali e nel 'digital divide'.
"Prima avevamo fondi isolati, ora invece cerchiamo di
finanziare progetti attraverso fondi diversi. È un nuovo modo di
lavorare", ha evidenziato Mairate illustrando la possibilità di
combinare fondi EFSI (quelli del piano Juncker) e strutturali.
Si tratta di un aspetto "da non prendere alla leggera", ha
avvertito Nikos Pantalos, della direzione generale GROW della
Commissione Ue, sollecitando ad approfondire con la Bei.
"Supportiamo le regioni in maniera trasversale, su diverse
priorità e settori": infrastrutture, innovazione, energie
rinnovabili, ambiente e Pmi, ha sottolineato Luciana Tomozei
della Bei. Illustrando alcuni esempi di finanziamenti concessi
attraverso il Piano Juncker, Tomozei si è soffermata sull'idea
avuta dal Consiglio regionale del Nord-Pas-de-Calais e dalla
Camera di commercio Nord, in Francia, di aprire un bando per
selezionare un fund manager ad hoc per un maxi-progetto sulla
'terza rivoluzione industriale'. "Questo - ha concluso - è un
aspetto molto importante per attrarre investitori privati, che
entrano in gioco solo quando sono sicuri del rispetto delle
pratiche di mercato".
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