(ANSA) - VENEZIA, 14 MAG - Il Veneto continua a fare la parte
dell'"apripista" della campagna vaccinale, aprendo dalle ore
16:00 di oggi - in anticipo rispetto alla giornata di lunedì,
indicata dalla struttura commissariale - la prenotazione per i
quarantenni. Ad annunciaro il presidente regionale Luca Zaia.
"Ci sono da questo momento - ha detto ai giornalisti - 200
mila posti liberi. Già in giornata sarà possibile vaccinarsi".
La prenotazione, oltre che via web, viene offerta anche
attraverso l'app regionale "SanitàKmZero", che raccoglie il
fascicolo sanitario elettronico.
Sul fronte delle somministrazioni, anche ieri il Veneto ha
mantenuto il target, con 42.675 dosi, per un totale di 2.200.642
dall'inizio della campagna di immunizzazione, e pari al 91,7%
delle forniture ricevute. Le persone che hanno già completato il
ciclo con i richiami sono 647.475, il 12,9% della popolazione.
Sono invece 1.540.367 (31,6%) quelle che hanno ricevuto almeno
una dose di vaccino.
Continua anche la discesa della curva dei contagi, che anche
oggi va sotto le 500 unità (+453). I decessi nelle ultime 24 ore
sono stati 6. Il totale degli infetti dall'inizio dell'epidemia
sale a 419.558, quello delle vittime a 11.475. Sono
complessivamente 1.046 i malati ricoverati (-35), dei quali 916
nei reparti non critici (-30), e 130 nelle terapie intensive
(-5). I soggetti attualmente positivi e in isolamento sono
16.735 (-376).
Il quadro complessivamente ottimistico fa insistere Zaia e
l'amministrazione per un allentamento delle misure e la
rimodulazione dei parametri sul rischio di contagio, come
proposto dalle Regioni: per l'incidenza "sotto i 50 casi
ogni 100.000 sia prevista la zona bianca, dai 50 ai 149 la zona
gialla, dai 150 ai 250 la zona arancione, sopra i 250 la rossa.
Dopodiché - ha aggiunto - c'è un altro parametro: se si è sopra
al 30% delle terapie intensive e del 40% delle aree non critiche
si va in rosso. Oppure si va in arancione al 20% e al 30%. Il
fine settimana sarà foriero di una soluzione. Noi non vogliamo
avere una posizione da irresponsabili. Però dobbiamo far
presente che le vaccinazioni ci danno un contesto epidemiologico
e sanitario diverso da un anno fa. Trovo ancora qualcuno che
ragiona come fossimo al 21 febbraio del 2020", ha concluso.
(ANSA).