Confcommercio Veneto esprime forte
delusione per il mancato passaggio della regione - dopo il
monitoraggio settimanale - nella fascia gialla per rischio
Covid. "Delusi è dire poco, arrabbiati. sconcertati - afferma il
presidente della confederazione, Patrizio Bertin - La verità è
che i commercianti speravano che da domani sarebbero rientrati
in "zona gialla", ovvero quella a "socialità sostenibile".
Invece niente: si resta "arancioni" e con bar e ristoranti
chiusi anche i negozi restano praticamente deserti". "Eppure i
dati - continua - giustificavano il passaggio di "zona". Il
governo ha il dovere di decidere, non è accettabile che si
trinceri, quasi che la cosa non lo toccasse, dietro i report del
Cts. Evidentemente a Roma interessa molto di più il
corteggiamento ai "costruttori" che non i volumi d'affari delle
imprese ormai ridotti al lumicino".
"Nei prossimi giorni - informa il leader di Confcommercio -
vedrò col presidente Zaia quali strade intraprendere per uscire
definitivamente da una condizione di incertezza che sta minando
anche la salute mentale di chi non sa cosa potrà fare domani,
nonostante, diligentemente, siano mesi che accetta tutti i
dettati e poi, puntualmente, viene obbligato a chiudere".
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